E' morto Giancarlo Beltrami, storico dirigente dell'Inter di Fraizzoli e Pellegrini

I tifosi lo ricordano per gli scudetti del 1980 e 1989

Giancarlo Beltrami

Giancarlo Beltrami

Milano, 28 settembre 2022 - Più di tre lustri da dirigente dell'Inter, dal 1976 al 1993, con la gestione Fraizzoli prima e Pellegrini dopo, con 6 trofei (compresi gli scudetti del 1979-80 e 1988-89) vinti da protagonista. Giancarlo Beltrami, morto all’età di 85 anni, è stato uno dei più apprezzati e competenti direttori sportivi del calcio italiano. Conosceva benissimo il pallone di casa nostra anche perché prima di cominciare la carriera da dirigente a calcio aveva giocato, nel ruolo mediano. Cresciuto nelle giovanili del Milan, esordì in Serie A a San Siro nel 1958 contro la Fiorentina ma fece esperienza in varie categorie: non solo il massimo campionato ma anche e soprattutto tanta Serie B con delle parentesi anche in Serie C. In Serie A ha vestito pure la maglia del Varese, mentre nel torneo cadetto e in terza serie giocò con Verona, Bolzano, Cosenza, Livorno e Monza (con i brianzoli dal 1966 al 1969, conquistando la promozione in serie A). Ma quando si sedette dietro la scrivania arrivarono le soddisfazioni più belle: nel suo curriculum oltre ai due scudetti, due coppe Italia, una Supercoppa Italiana e soprattutto la prima coppa Uefa nerazzurra nel 1991, nel derby italiano contro la Roma, con Pellegrini presidente. Ma al di là dei titoli vinti, Beltrami riuscì a conquistarsi la stima di tutti per la sua straordinaria competenza. Sempre in coppia con Sandro Mazzola, che incominciò con lui la sua seconda carriera dirigenziale nel 1977, viaggiavano con la squadra in tutte le trasferte, sempre pronti alle battute (anche in dialetto milanese) con i giornalisti al seguito. Gli interisti lo ricordano perché fu lui a costruire l'ultima squadra tutta italiana capace di vincere lo scudetto, con Eugenio Bersellini in panchina: l'Inter del 1980 poteva contare su icone come Altobelli e Beccalossi, Bordon e Beppe Baresi, Oriali e Pasinato, Canuti e Carlo Muraro Sotto la gestione Fraizzoli tentò anche il grande colpo di mercato: portare il brasiliano Falcao a Milano. Fu però il tifoso vip Giulio Andreotti a far saltare una trattativa che era praticamente chiusa dopo una telefonata allo stesso Fraizzoli. Non gli andò meglio con altri due campioni quali Marco Tardelli e Carlo Ancelotti: entrambi fecero i provini con la maglia dell’Inter ma poi furono presi dalla Juventus e dalla Roma. Senza dimenticare il caso Platini. La leggenda racconta che Beltrami, mandato a St.Etienne dal club nerazzurro, avesse dato al calciatore appuntamento in francese “aprés la gare”, quindi "dopo la partita" secondo lui. In francese, però, “la gare” è la stazione e così Platini si recò invano alla stazione e l’affare saltò. Il "giallo" non è mai stato chiarito del tutto. Mercoledì 28 settembre, alle 14.45, l’ultima volta a "Gianca" a Sant’Ambrogio.

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