Inter, Marotta: "Mercato? Non a gennaio"

Il dirigente nerazzurro «È arrivata l’ora di alzare dei trofei. Il contratto della Juve con Adidas? Bravi»

Beppe Marotta

Beppe Marotta

Milano, 23 dicembre 2018 - Calma e sangue freddo, per non farsi prendere dalla rabbia. Ovvio che un pari come quello a Verona non possa che lasciare l’amaro in bocca ai dirigenti dell’Inter, ma anche a questo serve l’innesto in società di un uomo come Beppe Marotta. Dalla sua scrivania del nuovo a.d. dovrà valutare, capire cosa manca, eventualmente agire. Quel settlement agreement recentemente definito da Piero Ausilio «un lontano ricordo» costringerà a restare fermi o quasi anche sul mercato di gennaio, ragion per cui si cercheranno le occasioni da cogliere e si lancerà lo sguardo al prossimo luglio.

«Il mercato invernale offre poco per disponibilità, bisogna partire dal livello di questa rosa che è importante - conferma Marotta nel pre-partita di Chievo-Inter -. Andare a trovare giocatori a noi consoni non è facile, ritengo pertanto che non ci saranno colpi a sensazione. Sappiamo che l’anno prossimo il livello qualitativo e di esperienza del gruppo deve aumentare, è uno degli obiettivi che con Ausilio cercheremo di perseguire. Oggi la stagione è iniziata e dobbiamo ambire alla qualificazione alla prossima Champions, valorizzando le risorse a disposizione di Spalletti».

L'entusiasmo della piazza, stanca di vedere i rivali in bianconero trionfare con vantaggi abissali, dovrà essere smorzata ancora per qualche mese. Impresa non facile se poi arrivano novità come quelle del sontuoso contratto firmato dalla Juventus con Adidas: oltre 400 milioni in otto anni. «Sono situazioni che fanno riflettere - dice ancora Marotta -. Quando siamo partiti con Andrea Agnelli nel 2010 i numeri erano diversi. Sono cambiati i risultati, sono loro la locomotiva. Senza, dal punto di vista commerciale, ci sono difficoltà. Quello che l’Inter deve tornare a fare è alzare un trofeo».

Tra le note positive, il ritorno al gol di Perisic. Il pari finale non consente al croato di festeggiare a dovere. «Sì, ho segnato, ma quello che conta è la vittoria della squadra. E purtroppo non è arrivata - commenta l’esterno a Inter Tv - Potevamo fare due o tre gol. Se non li fai, può succedere che alla fine lo prendi. Ora abbiamo tre giorni per ricaricarci e puntare a vincere contro il Napoli».

Non benissimo hanno fatto i subentranti, particolarmente Vecino, che tornava da un infortunio. «Abbiamo creato diverse occasioni per aumentare il vantaggio, spiace perdere punti in questa maniera - commenta l’uruguaiano -. Ci è mancato chiuderla e fare meglio sul loro gol. Ora c’è solo da lavorare».

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