Crisi Inter, senza rete e senza contratto Icardi si è smarrito

Il momento no della squadra è legato alle difficoltà del suo capitano

Icardi

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Milano, 8 febbraio 2019 - Un digiuno così, in campionato, non gli era mai capitato con il nerazzurro indosso. Sei partite senza segnare, per Mauro Icardi, dal gol su rigore contro l’Udinese decisivo per strappare la vittoria il 15 dicembre scorso. Su azione, invece, manca un’esultanza dal 2 dicembre (Roma-Inter 2-2). In mezzo due firme in Coppa Italia contro Benevento e Lazio, entrambe su rigore. Medie basse, molto, per uno che ha fama di essere un animale d’area, due volte capocannoniere della Serie A, trascinatore dell’Inter anche nello sfortunato girone di Champions.

Una piccola spiegazione alla lunga astinenza potrebbe essere da ricercare nel cambio di gioco richiesto da Spalletti. Icardi è un “9’’ d’area, ma spesso all’argentino è stato imputato di partecipare poco al gioco. Per alcune gare non ha centrato il bersaglio, ma ha lavorato per i compagni, tornando a prendersi qualche pallone in più, creando i presupposti per essere più presente nella manovra. Nelle ultime apparizioni ha cancellato l’una e l’altra faccia del gioco offensivo del centravanti: è tornato a contribuire molto meno allo sviluppo offensivo e in più ha tolto i gol che solitamente fanno parte del suo bagaglio. A poco è servito mettergli a fianco fin dal 1’ il connazionale e amico Lautaro Martinez, così come non ha portato alcun giovamento il ritorno di Perisic tra i titolari.

Oggi ai nerazzurri serve l’apporto del capitano. Più che mai, per una squadra che nel 2019 ne ha rifilate 6 al Benevento e lì si è fermata (1 gol su rigore al 125’ contro la Lazio e nessuna segnatura in tre partite di Serie A) è necessario potersi nuovamente affidare al cannoniere principale. Serve anche a Icardi stesso, in ottica contratto. Chiuso il mercato invernale, è il momento di sedersi attorno a un tavolo per parlare dell’estensione di un anno dell’accordo in scadenza nel 2021, con un ritocco dell’ingaggio promesso da Ausilio ma sul quale non è mai stato trovato un punto di convergenza. È probabile che si aspetterà ancora per qualche tempo: non è il momento per ufficializzare una firma che farebbe più notizia delle questioni di campo e potrebbe non essere digerita al meglio da una piazza che attende risultati, prima che ritocchi agli stipendi

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