Lazio-Inter, sfida tra Immobile e Icardi: gol per la Champions

In palio l’ultimo pass per l’Europa dei grandi: l’Inter deve solo vincere, alla Lazio basta il pari

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 20 maggio 2018 - E venne il giorno del giudizio. Dopo nove mesi fra picchi di entusiasmo e cadute inspiegabili, l’Inter si gioca in 90’ tutta la stagione e un bel po’ di credibilità. E’ lì. Dove sperava di essere alla vigilia del campionato: a pochi passi dalla zona Champions. Ma per tornare nell’Europa che conta dopo sei anni e far felice mister Zhang che ha incoraggiato il gruppo con un video motivazionale servono tre punti in casa Lazio, la rivale che le contende il quarto posto. Ogni altro risultato sarebbe un fallimento anche se nessuno ad Appiano Gentile osa immaginare «disgrazie sportive». Anzi. La disfatta casalinga col Sassuolo è dimenticata, l’entusiasmo dei 12000 al seguito della squadra è commovente, la fiducia di Luciano Spalletti nel gruppo (fra i 22 convocati c’è pure Gagliardini) è totale: «Credo al 100% nella qualificazione, e questi ragazzi se la meritano. La convinzione nasce dal fatto che all’inizio dell’anno miravamo ad essere in questa posizione. Loro hanno il vantaggio pratico di avere due risultati su tre, ma abbiamo la partita davanti e l’obiettivo a portata di mano».

Meglio un’Inter sotto stress come stasera che una squadra sin troppo rilassata. Meglio un Icardi affamato nel confronto a distanza con Immobile per il titolo di capocannoniere, che un calciatore senza stimoli. Da una parte l’attacco più forte, dall’altra la difesa meno battuta. «Loro sono bravissimi a giocare in verticale, Anderson e Immobile sono fortissimi in velocità e dovremo fare molta attenzione - avverte Spalletti -. Conta un po’ tutto, il carattere, la tranquillità, il restare dentro la partita..». Ma non parlate di buona sorte o di Inter «fortunata»: «Ho sentito dire che abbiamo avuto “fortuna” perché la Lazio non ha vinto a Crotone. Invece della nostra sconfitta con il Sassuolo si è detto che abbiamo buttato un’occasione. Non va bene così. Trovo tantissime partite in cui avremmo meritato di più di quello che abbiamo ottenuto. Prendiamo l’esempio dei pali colpiti dai nostri avversari: noi ne abbiamo colpiti ventitrè, gli altri 10». E a proposito di futuro, Spalletti ha le idee chiare sul suo: «Io mi trovo benissimo qui, il contratto è una barzelletta». 

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