Champions, l'Inter si gioca il passaggio agli ottavi: ma serve l'aiuto del Barca

Icardi vuole zittire le critiche

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 11 dicembre 2018 - La carica dei quasi settantamila ‘fedelissimi’ pronta a spingere l’Inter per novanta minuti in una partita che può valere mezza stagione. Perché, come dice Luciano Spalletti, «dopo la sfida in casa Lazio dello scorso maggio, quella contro il Psv è la gara più importante degli ultimi due anni». Vincere e sperare che il Tottenham non faccia lo stesso al Camp Nou contro Messi e le riserve del Barcellona. Peccato che il verdetto finale (la qualificazione agli ottavi) non dipenda solo dall’esito del match con gli olandesi, ma alla vigilia questo concetto deve passare per un dettaglio alla Pinetina. Massima fiducia nel Barcellona che affronta il Tottenham con la difesa rivoluzionata, «perché non possiamo mettere in dubbio l’etica di una squadra dove da sempre lavora gente serie», ma la testa dell’Inter deve essere solo a San Siro, «e noi dobbiamo pensare alla nostra partita».

Insomma, l’uomo di Certaldo non vuole distrazioni facendo intendere pure che se all’inizio del sorteggio avessero detto che l’Inter (in quarta fascia) si sarebbe giocata il passaggio del turno all’ultima giornata probabilmente in tanti sarebbero stati contenti. Insomma, più del Barcellona ‘sperimentale’ ad agitare Spalletti è l’emergenza nel centrocampo nerazzurro. Vecino non c’è tra i convocati, Joao Mario e Gagliardini sono fuori lista e Nainggolan si accomoderà in panchina. L’allenatore ieri ha mischiato le carte e punta sull’effetto sorpresa, con tre ipotesi sul notes: Keità o Lautaro Martinez per una squadra più sbilanciata, Candreva nel ruolo di rifinitore fra Politano e Perisic, oppure Asamoah mediano con Brozovic e Vrsaljko-D’Ambrosio terzini. Tutto è possibile. Fra tante incognite, una certezza: non vi è alcun ‘caso Icardi’, avvistato do- menica sera a Madrid in occasione della finale di Coppa Libertadores. «Non vedo il problema - taglia corto l’allenatore - C’era la delegazione Juventus e i dirigenti dell’Inter, non vedo dove sia il problema. È una cosa che si gestisce nel regolamento e con la possibilità di avere una autorizzazio- ne. È come andare a cena fuori. E anche per quel che riguarda sabato sera era con la moglie ad una festa...». Insomma, non c’è spazio per dietrologie e falsi moralismi.

L’unica cosa che conta è la prestazione di Maurito, che stasera vorrebbe festeggiare la duecentesima gara con l’Inter magari segnando un gol decisivo e bissando la prodezza dell’andata. Ben 118, ad oggi, le reti del capitano in 199 presenze: numeri importanti, che fanno ben sperare. Bisogna abbattere l’ostacolo Psv e mettere sotto l’albero degli interisti un pacchetto con il pass per gli ottavi. Sarebbe il regalo più bello e anche meritato dopo quattro mesi di lavoro e sacrifici. Vero, nelle ultime sei partite l’Inter ha vinto solo una volta ma la squadra ha sempre dimostrato di potersela giocare con tutti. Juve compresa. «La differenza è che loro sono abituati sul lungo periodo ad avere sempre l’atteggiamento giusto. Noi non dobbiamo accontentarci di fare una partita da leoni, in un campionato dobbiamo saperne fare 38». Più una aggiungiamo noi, quella di stasera.

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