A poco più di un mese dal traguardo di chiusura del calciomercato, Beppe Marotta analizza la situazione in casa Inter in un'intervista a Dazn. La voglia, dice l'amministratore delegato, resta quella di “conquistare trofei e posizioni”, anche se l'ultima battaglia di mercato non è finita nel migliore dei modi: alla fine Gleison Bremer si è accasato alla Juventus. “Piero Ausilio da mesi lavorava su questa pista e devo dire che Bremer è un grande giocatore – afferma Marotta -. Poi i nostri condizionamenti, legati agli equilibri finanziari, non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Quando arrivano offerte così distanti dalla nostra è giusto che il venditore faccia la sua scelta, così come il calciatore che è stato un grande professionista. È sfumata un'opportunità, ma i manager hanno l'obbligo di tentare delle strade che magari portano anche a conclusioni negative, fa parte del gioco”. A questo punto i tifosi chiedono che almeno non venga ceduto Skriniar. “Abbiamo avuto un incontro con i tifosi e ne siamo usciti ancora più rafforzati perché abbiamo colto una grande passione – dice l'ad, che nei giorni scorsi ha accolto in sede una rappresentanza della Curva Nord per spiegare la situazione – È capibile questo stato di chiarimento, che non è assolutamente una protesta. Da una parte, noi abbiamo l'obbligo di mettere insieme una squadra competitiva, dall'altra il dovere di guardare l'equilibrio economico-finanziario. Skriniar è un giocatore fortissimo e non deve essere necessariamente messo sul mercato. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti, dopodiché tutto sarà valutato. Il tifoso deve stare tranquillo perché la squadra sarà sempre competitiva, nel rispetto della fiducia che ci hanno dato”. Come Bremer, anche Dybala alla fine è andato in un'altra squadra. Situazione diversa, quella dell'argentino: è stata l'Inter a non affondare il colpo in virtù di un reparto che la dirigenza ritiene completo. “L'ho detto in tempi non sospetti: noi siamo a posto in un settore offensivo di grande valore – risponde Marotta - Non c'era spazio non perché non fosse bravo, ma perché non c'era la necessità. Si rischia quasi di fare brutta figura, ma non è così perché l'Inter ha un reparto offensivo di grande valore e ce lo teniamo stretto”.