Inter, Icardi-Marotta al punto più basso: Wanda pensa di andare in tribunale

Giocatore alla porta, si rischia il contenzioso legale. E il prezzo cala

Mauro Icardi (Alive)

Mauro Icardi (Alive)

Milano, 3 agosto 2019 - L'incontro tra Mauro Icardi e Giuseppe Marotta, due giorni fa, segna un nuovo capitolo in una telenovela nella quale si fatica a trovare un finale che possa portare giovamento ad ambo le parti. L'Inter lo ha messo alla porta e lì l'attaccante è rimasto: sull'uscio, senza mettere piede fuori da casa, convinto di poter ritrovare un posto al di quà dell'uscita una volta passata la bufera. Segnali in questo senso, però, non ne sono mai arrivati. Nemmeno ora che gli obiettivi per l'attacco sfumano uno dopo l'altro e che quei 124 gol segnati in nerazzurro farebbero molto comodo, perché permetterebbero di destinare altrove il tesoretto messo a disposizione da Suning per rafforzare ulteriormente la squadra.

L'unico che ha il poter di poter sbloccare la situazione è Icardi, nessun altro. È lui che può decidere di accontentare la società e cercarsi una nuova avventura, sempre lui che può far desistere la moglie-agente Wanda dal possibile intento di spingere per un inglorioso finale in tribunale. La soluzione alternativa, un passo indietro del club, non è contemplata e forse nemmeno contemplabile. Come può la società, a livello d'immagine, cancellare tutto con un colpo di spugna, dimenticare l'umiliante (Spalletti dixit) scelta di prendersi due mesi di pausa dallo scorso campionato, le dichiarazioni di Madame Wanda e innestare la retromarcia Impensabile che accada, anche perché nessuna delle componenti con potere decisionale all'Inter (Zhang, Marotta, Ausilio, Conte) ha mai avuto un cedimento a riguardo.

Nella  guerra di logoramento, persino Wanda Nara sta pensando di poter accettare la cacciata mettendosi in ascolto delle offerte arrivate. Abboccamenti, per ora, più che vere e proprie avanzate, ma difficilmente potranno mai trasformarsi in una trattativa se prima lo stesso Icardi non farà un cenno che ad oggi non ha fatto. Bisogna anche mettersi nei panni delle potenziali acquirenti, ad oggi Roma e Napoli più della Juventus: manca un mese alla fine del mercato, più passa il tempo e più il prezzo del cartellino cala, perché all'Inter sanno di poter fare una grossa plusvalenza anche vendendo il giocatore a 50-60 milioni, anche se ad oggi i dirigenti ne chiedono 75. La svalutazione è dovuta a vari fattori. Un'annata al di sotto dei consueti numeri, una condizione talmente precaria in ritiro da suggerire un rientro a Milano e l'esclusione dalla tournée in Asia per lavorare in Italia in solitaria, la frattura alla luce del sole come di rado è accaduto pur in un mondo da reality, con telecamere sempre addosso, come è il calcio in Italia. Manca sempre meno alla fine della sessione estiva: per l'Inter è in gioco la possibilità di non trattenere a bilancio il secondo giocatore più pagato della rosa senza mai schierarlo, dal lato opposto Icardi si gioca una carriera che rischia di finire verso il lato sbagliato di un cruciale bivio.

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