Icardi, futuro da scrivere tra Champions e Mondiale

L'Inter ha bisogno dei suoi gol

Mauro Icardi (NewPress)

Mauro Icardi (NewPress)

Milano, 15 marzo 2018 - La zona Champions, il Mondiale, il futuro da decidere. Mauro Icardi (nella foto) è in corsa per tre «obiettivi» e da qui a fine stagione non avrà granché modo di riflettere. Mancano undici gare per arrivare alla verità, a quel traguardo del terzo o quarto posto che ancora è alla portata e che molto probabilmente dipenderà ancora dai suoi gol. Ne ha segnati diciotto in stagione, l'ultimo il 5 gennaio in casa della Fiorentina, prima di rimanere in astinenza da reti in un paio di gare e di infortunarsi in allenamento. La sfida al Napoli ha segnato il suo rientro dopo un mese senza partite. Sarebbe dovuto rientrare nel derby, la tragedia di Astori ha fatto rinviare tutto. Quello visto con i partenopei non è ancora il centravanti che ha trascinato la squadra nella prima parte di stagione e non potrebbe essere diversamente quando un fisico di quella stazza è costretto a rimanere ai box per diverse settimane. L'Inter, però, ha bisogno di lui. La squadra fa una tremenda fatica a segnare, soprattutto con gli interpreti offensivi: Perisic non trova il bersaglio dal 3 dicembre, Candreva non ha mai segnato in stagione, Eder ha palesato limiti di condizione evidenti quando è entrato a gara in corso domenica scorsa. In questo momento il più pericoloso in area avversaria è Milan Skriniar. Non un buon segno. La buona notizia è che domenica arriverà la Sampdoria.

Un avversario ostico da affrontare a Marassi, ma anche una squadra che viene da una «scoppola» a Crotone (4-1 al passivo) e che quando ha incontrato Icardi sulla propria strada ha visto i sorci verdi. Sette gol da ex, tra i fischi dei suoi vecchi tifosi, che non gli hanno perdonato l'addio e quella mano portata all'orecchio anni fa nello stadio di Genova dopo il primo gol da interista alla Samp. Anche all'andata l'argentino ha trovato la rete, in una delle partite meglio giocate dai nerazzurri da agosto in poi. Successivamente, altro motivo per cui l'apporto del capitano servirà come il pane, il calendario non sarà così favorevole. Le squadre di «alta graduatoria» da affrontare sono tre (Milan, Juventus e Lazio) ma le insidie dietro l'angolo sono diverse. Innanzitutto perché su undici partite solo quattro volte gli uomini di Spalletti potranno contare sul pubblico a favore. In secondo luogo perché andare nella Torino granata o sul campo dell'Atalanta, anche se non si tratta di squadre oggi in zona coppe europee, è tutt'altro che una passeggiata, e lo stesso vale per la partita che domenica prossima vedrà la Beneamata impegnata nella Genova blucerchiata.

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