Inter in bilico: Icardi, 7 partite per salvare la stagione

Nel mirino Non solo la Champions come obiettivo, ma anche la convocazione in Coppa America

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 13 aprile 2019 - Sette partite per comprendere quel che sarà. Come per tutti, ancor più per Mauro Icardi, il futuro è legato al presente. Non ci sarà Coppa America, per l’argentino, se non riuscirà a sfruttare le partite rimanenti con l’Inter da qui al 26 maggio. La prossima gara la farà da titolare, domani a Frosinone, visto che Lautaro Martinez è reduce da un infortunio e non ha 90’ nelle gambe. Successivamente starà tutto alle decisioni di Spalletti. Icardi deve sfruttare al meglio la chance, perché oggi non ha quel margine nelle gerarchie di cui godeva a inizio stagione. Il «Toro» le sue carte le ha giocate bene, ha sostituito come doveva il suo ormai ex capitano e solo l’ultimo guaio muscolare non gli ha permesso di trattenere il posto. Tornato a disposizione, ha oggi lo stesso obiettivo a medio termine dell’amico-rivale: chiudere in bellezza l’annata e conquistare l’accesso in Champions, convincendo Scaloni a convocarlo in Nazionale. Prima del «caso fascia», il ct argentino li aveva chiamati entrambi. Non è detto che accadrà nuovamente.

Avere lo stesso traguardo, a meno di un impronosticabile cambio di modulo all’Inter che favorirebbe l’impiego di entrambi, rischia di essere un ostacolo per le ambizioni di uno dei due. Con una differenza. Lautaro Martinez è certo di restare all’Inter il prossimo anno, si gioca tanto in chiave Nazionale ma un pizzico di meno agli occhi della piazza. Icardi per nulla. Del rinnovo di contratto tanto chiacchierato prima della frattura con la dirigenza oggi non si parla più. Nessuna delle due parti è disposta a mettersi attorno a un tavolo per programmare un aumento di stipendio e il prolungamento. A Icardi la vetrina estiva con l’Argentina serve non solo a darsi una dimensione internazionale in più, ma anche a convincere i potenziali acquirenti a mettere sul tavolo una buona cifra per convincere Marotta e Ausilio.

I due responsabili del mercato non vogliono scendere troppo dai 110 milioni di euro della clausola rescissoria valida a luglio per l’estero, ma sanno anche che gli eventuali compratori useranno quanto successo per avere uno sconto. Se poi i dissidi, la presenza ingombrante di Wanda o qualsiasi altra motivazione diventeranno un ostacolo all’addio di Icardi, sarà necessario rimettersi a lavorare sui rapporti interni. Andrà fatto sia in caso di permanenza (difficile) di Spalletti che nel momento in cui il tecnico dovesse essere un altro. Il tutto senza dimenticare che le ultime due partite hanno visto l’attaccante destinatario di fischi e insulti da parte della Curva Nord, cuore pulsante del mondo ultrà nerazzurro. I pezzi del puzzle da rimettere assieme non sono pochi. I gol possono aiutare.

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