Derby Inter-Milan, boom di pubblico a San Siro. Spalletti si coccola Icardi

Il tecnico: "Tra lui e il Pipita non ho dubbi su chi sceglierei"

Mauro Icardi, 25 anni (LaPresse)

Mauro Icardi, 25 anni (LaPresse)

Milano, 21 ottobre 2018 - Nel centro di Appiano Gentile, Spalletti sembra voler rappresentare ogni interista nel mondo. Ne raccoglie le speranze, assieme ai suoi giocatori, e per spiegare cosa significa un derby già vissuto tre volte lo scorso anno scarta la via del basso profilo. Amplia, al contrario, la risonanza che la stracittadina di stasera al Meazza ha presso la piazza milanese e chiama i suoi a prendersi la scena. Obiettivo: entrare nella storia dell’Inter dalla porta di una gara sentita e di grande importanza per gli obiettivi stagionali. «Vale molto di più dei tre punti per quel che riesce a produrre nella testa dei calciatori e nell’entusiasmo dei tifosi - dice il tecnico alla vigilia -. Sapevamo che quest’anno sarebbe stato particolare e che avremmo dovuto giocare tante competizioni. Adesso ne abbiamo davanti una importantissima, che è la competizione dei derby. Questa partita è il termometro più corretto per misurare quanto siamo malati dell’Inter. Se si vuol far parte della storia di questo club e non solo starci dentro per la durata del contratto, si deve passare da questa sfida».

Un evento così sentito, seguito tra l’altro da ben 80 mila spettatori, che in casa nerazzurra hanno ben pensato di esserci tutti. L’acciaccato Vecino ha recuperato, non ci sono defezioni. Spalletti può fare tutte le scelte necessarie, pensando anche (lui sì, i calciatori meno) a quella che sarà la partita di mercoledì al Camp Nou. Giocherà Gagliardini, che in Champions non è disponibile. Pochi dubbi, per il resto. Solo un ballottaggio Vrsaljko-D’Ambrosio (favorito il croato) per la fascia destra e lo scalpitante Keita possibile mossa a sorpresa dell’ultimo momento al posto di Perisic. Non ci saranno altre concessioni alla logica delle rotazioni. Andranno in campo i migliori, per provare a non interrompere la striscia di sei vittorie consecutive dopo la quale è arrivata la sosta per le nazionali. «Io non temo niente - risponde il tecnico allontanando ogni alibi - perché anche il Milan aveva diversi giocatori in Nazionale. C’è naturalmente da tener presente quelle che sono state determinate situazioni, ma siamo tutti a disposizione, per cui io sono a posto».

È un confronto undici contro undici, come in ogni sfida, ma in questa più di altre sarà fondamentale vincere i confronti sul terreno di gioco. Quello tra i centravanti, lontani sul campo ma avvicinati da una continua comparazione mese dopo mese, vede Spalletti in prima fila nell’esprimere la sua opinione. «Per me è facile scegliere perché uno è interista e l’altro no e io scelgo sempre l’interista - risponde il tecnico - Sono due calciatori che ti fanno rimanere a bocca aperta per le giocate che fanno. Uno ha probabilmente caratteristiche un po’ diverse dall’altro, ma tutti e due sono fondamentali per lo sviluppo del gioco delle proprie squadre. Mi fanno sorridere quelli che dicono che Icardi non è molto tecnico. Andiamo a vedere il controllo di palla sul secondo gol contro la Spal o il tiro al volo con il Tottenham».

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