Conte-Inter, è addio: buonuscita da 7,5 milioni. Nerazzurri su Allegri e Simone Inzaghi

Le intenzioni della proprietà per risanare il bilancio cozzano con le ambizioni del tecnico. Striscione della Curva Nord sotto la sede: "Mister, staff e giocatori non si toccano"

Steven Zhang e Antonio Conte

Steven Zhang e Antonio Conte

Milano - Conte-Inter adesso è davvero finita. Come confermato da diverse fonti il tecnico pugliese, che ha trascinato i nerazzurri a vincere il campionato con 91 punti, dopo un digiuno di undici anni, lascia Milano. Decisivi i contrasti con la società, intenzionata a ridimensionare l'impegno per fare dei nerazzurri una squadra capace di competere con le più forti in Europa. Nel tardo pomeriggio è stato trovato anche l'accordo sulla buonuscita: dovrebbe essere di 7,5 milioni di euro. I possibili sostituti? Allegri e Simone Inzaghi.

La diretta della giornata

E' stata una giornata convulsa per  i neocampioni d'Italia. Da questa mattina si è iniziato a parlare di divorzio possibile, persino vicino. Distanti le posizioni, di Antonio Conte e di Steven Zhang. Le ragioni del vincere portate avanti dal tecnico cozzano con una spending review calata come una mannaia dalla proprietà dell'Inter. Servono un taglio drastico agli ingaggi (15-20%) e un centinaio di milioni dal mercato per sanare il bilancio, in cui è stata rimessa a posto la gestione corrente grazie al finanziamento da 275 milioni di euro di Oaktree. All'orizzonte, una se non due cessioni importanti, a seconda di quello che offrirà il mercato.

Uno scenario in cui sarà difficile operare, perché quando la concorrenza sa che hai bisogno di soldi tira sul prezzo il più possibile. Conte si ritiene, a buon dire, un allenatore top e tra i principali fautori dello scudetto nerazzurro. Non accetta che si vada verso un ribasso così importante delle ambizioni. Ha saputo sabato scorso quale sarebbe stata la linea di Suning e per ora non è intenzionato a sposarla. Il che significa, se le posizioni rimarranno tali, separarsi. Non è un passo immediato, però. Il tecnico ha un contratto di un altro anno a 13 milioni netti. Qualora si dovesse davvero arrivare alla rottura, servirebbe un accordo sulla buonuscita, più un “tesoretto” per offrire un buon contratto a chi verrà dopo, nella speranza di trovare un successore che accetti il ridimensionamento (sia esso Allegri, Simone Inzaghi o chi per loro).

Non è scontato, perché è proprio questa la ragione che sta portando Conte all'addio. Il rischio è quello di dover rivedere al ribasso le stime anche per quel che riguarda la ricerca di un tecnico, il cui primo compito sarà quello di convincere chi non è finito sul mercato a non farsi attirare da sirene esterne. Per alcuni componenti del gruppo, molto legati all'ex commissario tecnico, l'eventuale separazione sarà un colpo molto difficile da digerire.

Intanto i tifosi nerazzurri, reduci dalla scorpacciata di feste successiva alla conquista del tricolore, fanno sentire tutto il loro dissenso nei confronti del possibile addio di Conte. Una delegazione dei supporter della Curva Nord ha esposto questa mattina uno striscione sotto la sede di via della Liberazione. La pezza recita "Ridimensionare i campioni è solo da...Mister, staff & giocatori non si toccano", firmato CN 69 (Curva Nord 69). Inoltre un gruppo di ultras pare sia salito proprio negli uffici del club per avere un incontro con i dirigenti nerazzurri.