Inter, Conte: "Troppi errori di programmazione"

Il tecnico dopo la sconfitta col Dortmund: "Non si possono fare serie A e Champions in questo modo"

L’esultanza di Vecino e dei nerazzurri dopo la rete del raddoppio

L’esultanza di Vecino e dei nerazzurri dopo la rete del raddoppio

Milano, 6 novembre 2019 - Antonio Conte, dopo la sconfitta a Dortmund, è lo specchio della delusione. E i messaggi alla società, già arrivati nelle scorse settimane, vengono ribaditi in maniera netta. «È successo quel che è successo a Barcellona, anche peggio perché eravamo in vantaggio di due gol - analizza il tecnico -. Dispiace però provo a sorridere... Dovrei parlare sempre delle stesse cose, del processo di crescita e degli step. Sinceramente non me la sento di commentare il secondo tempo della partita anche perché ci sarebbero troppe attenuanti e alibi che non voglio assolutamente creare. Spero che questo tipo di partite facciano capire a chi deve capirle alcune cose».

È solo il primo di una serie di assalti verbali. «Noi lavoriamo, andiamo a duemila - continua Conte -. Faccio fatica a rimproverare i ragazzi, devo solo ringraziarli per quello che stanno facendo in questo periodo. Andiamo avanti: a me dà fastidio la sconfitta e mi auguro sia lo stesso anche per i giocatori. Continuiamo a lavorare, tra mille difficoltà, più di quello non possiamo fare. Mi sono scocciato di dire sempre le stesse cose, venisse qualche dirigente a dire qualcosa. Si è programmato all’inizio, ma si poteva fare molto meglio. Dimostriamo che tramite il lavoro possiamo mettere in difficoltà chiunque. Siamo alla sesta partita ed è capitato quanto successo a Barcellona, quando giocavano sempre gli stessi. Traete le vostre conclusioni. Le cose si fanno sempre insieme, ma sono stati fatti errori importanti: non possiamo fare campionato e Champions arrivando sempre tirati. Poi ci sarà un motivo perché anche a Sassuolo siamo passati da 4-1 a 4-3 e anche in questo caso abbiamo dominato il primo tempo e si è perso la partita. Ma stavolta abbiamo pagato anche il fattore stanchezza, c’è poco da nascondersi dietro un dito. Siamo l’Inter e quindi dobbiamo fare un bell’esame di coscienza e capire». Tra le buone notizie, un attacco ancora a segno. Prima con Lautaro Martinez, dopo soli 5’. «Siamo stati deboli, immaturi, nel secondo tempo. Dobbiamo continuare a lavorare sennò si fa molto difficile. Non credo sia un problema di esperienza, ma forse di concentrazione. Miglioreremo, dobbiamo fare più punti possibili adesso sennò si fa difficile», l’analisi dell’argentino dopo il 3-2. Il secondo centro è stato di Vecino, al rientro da titolare.«Fa male - dice il giocatore uruguaiano - una brutta sconfitta dopo una prima parte in cui siamo riusciti ad andare due gol sopra. Ci siamo abbassati troppo e non riuscivamo a ripartire. Loro hanno preso coraggio con il primo gol. Ora ci sono due partite e ce la giocheremo fino alla fine. Tenevo molto a fare una buona partita, sono il primo ad essere dispiaciuto perché non ho iniziato bene la stagione. Spero di poter dare di più alla squadra». La sconfitta è una brutta botta anche guardando agli introiti che andrebbero persi in caso di mancata qualificazione agli ottavi, sebbene Marotta nel prepartita si sia mostrato ancora prudente sull’argomento mercato. «Aspettiamo Sanchez, a gennaio rientrerà in gruppo - dice l’a.d. interista -. È un grande acquisto, ci manca e ci aiuterà a salire ancor di più questo genere di gradini. Lautaro? Siamo l’Inter, una grande squadra che non deve necessariamente cedere i proprio campioni, a meno che i giocatori non vogliano andare via. Nel suo caso non conta la clausola, conta la voglia di crescere e di migliorare insieme ai compagni che ha».

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