Inter, pazienza finita: serve la vittoria contro il Bologna

Due mesi senza i tre punti: Spalletti perde Icardi ma cerca la svolta contro un Donadoni in difficoltà

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

Milano, 11 febbraio 2018 - C’è poco da guardare al futuro, quando il tuo presente è così tanto da migliorare. Si può giusto pensare un attimo al passato, se hai dei sassolini da togliere, ma poi l’attualità ti riporta all’oggi e per Luciano Spalletti e l’Inter nulla è più importante delle ragioni della classifica. Oggi alle 15 al Meazza arriverà il Bologna, reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, ma forte dell’ex Rodrigo Palacio in attacco e che certamente proverà a sfruttare le grosse incertezze dei nerazzurri di questo periodo. In più, per la seconda gara consecutiva, non ci sarà Icardi.

«Mauro purtroppo non potrà essere della partita – spiega Spalletti in conferenza stampa - ha provato a restare con il gruppo ma sente dolore. Meglio aspettare, perché c’è il forte rischio di farsi male». L’argentino verrà nuovamente sostituito da Eder e proprio in sua assenza potrebbe vedersi una squadra messa in campo in modo diverso rispetto agli ultimi mesi. «Questa settimana ammette Spalletti - abbiamo lavorato anche su tattiche differenti, anche se molte indicazioni portano nella direzione del 4-2-3-1 o del 4-3-3 per una questione di caratteristiche. Rafinha? Potrebbe anche giocare dal 1’, ma dobbiamo valutare il fatto che dovremmo probabilmente sostituirlo prima della fine della gara. Sotto l’aspetto del palleggio riflette un po’ l’ambiente da cui arriva, il Barcellona, perché guadagna campo passo dopo passo, con il palleggio».

Il brasiliano, finora in campo per poco più di mezz’ora sommando due brevi apparizioni, dovrà inserirsi in un meccanismo che non sta funzionando a dovere e lottare contro la generale mancanza di autostima oggi presente nella rosa. Un esempio per tutti: Candreva. «Antonio ogni tanto abbassa la sua qualità, ha bisogno del supporto del risultato e dell’entusiasmo, ma ora un po’ tutti hanno abbassato la propria convinzione – analizza il tecnico interista – nei momenti belli si diventa un buon gruppo, ma è in quelli difficili che si capisce se uno si assume le responsabilità. E questo sta avvenendo in ogni elemento, ve lo assicuro al 100%». La parte più ‘scottante’ della settimana appena trascorsa, Spalletti se la lascia per il finale della conferenza: le rivelazioni del «Corriere della Sera» sulle sue conversazioni con alcuni tifosi al termine dell’ultimo Inter-Roma. «Io non mi devo giustificare. Quel che non mi va bene è che mi sembra sia stato detto che nella mia società non spendono e l’Inter è un ambiente a un passo dalla follia. Questa è una frase su cui non si scherza. Ci posso leggere solo la volontà di farci del male, creata ad arte per far sì che ne scaturisca una frattura tra me, la società e l’ambiente. E questo non si può assolutamente accettare»

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