Inter: ora c’è il Barça, Conte chiede aiuto a San Siro

La gara coi blaugrana è vitale per il futuro: dopo i fischi durante la gara con la Roma il tecnico punta sulla sua leadership per convincere i tifosi

Antonio Conte

Antonio Conte

Milano, 8 dicembre 2019 - Una delle prime preoccupazioni di Antonio Conte, subito dopo Inter-Roma, è stata quella di assicurarsi che il fattore San Siro non funzioni al contrario. I mugugni provenienti dalle tribune per un semplice retropassaggio oppure per un cross fuori misura sono sembrati inadatti, agli occhi e alle orecchie del tecnico, per una squadra che ha collezionato dodici vittorie, due pareggi e una sola sconfitta nella Serie A in corso, andando oltre le aspettative di inizio stagione. Quello della scarsa pazienza del pubblico nerazzurro è un vecchio discorso, ci sono passati quasi tutti i tecnici interisti.

Conte punta sulla sua leadership per convincere i tifosi, con le parole pronunciate nel post-partita di venerdì scorso, a influire come fattore positivo e non negativo in vista dei futuri eventi. Il primo in calendario, martedì sera, è fondamentale per il prosieguo dell’annata. O si vince contro il Barcellona oppure si rischia di non andare agli ottavi di Champions League. Per questo bisogna lasciarsi alle spalle il rammarico per non aver vinto la partita contro la Roma, nonostante le molteplici chance avute, in quella che è stata la prima partita stagionale senza gol per i nerazzurri. Una parentesi che servirà cancellare, perché se non si segna non si vince e la sfida di martedì è senza ulteriore appello. Conte non avrà la fortuna di poter fare molte scelte. Gli infortuni impediranno di ruotare gli uomini a disposizione, una volta di più servirà stringere i denti e lottare su ogni pallone, battendo la tranquillità di un Barcellona già qualificato con la rabbia di chi deve ancora guadagnare il traguardo. Salvo sorprese, al Meazza si vedranno dagli otto ai nove undicesimi di formazione già protagonisti venerdì.

Uniche eccezioni dovrebbero essere gli esterni, D’Ambrosio a destra per l’acciaccato Candreva e Asamoah a sinistra per l’incerto Biraghi, sebbene anche il ghanese non abbia certo brillato una volta in campo contro la Roma. In palio ci sono una trentina di milioni e la possibilità di arrivare, eventualmente, a prendere rinforzi di livello per il centrocampo e l’attacco. Uno degli obiettivi, nemmeno troppo nascosti, è quell’Arturo Vidal che per logiche di turnover dovrebbe essere avversario dal 1’ martedì. Recentemente ha aperto a un addio al Barcellona, non avendo finora trovato lo spazio sperato. Dalla società della Catalogna sono quasi sempre arrivati segnali negativi in questo senso, perché Valverde e i dirigenti blaugrana temono di trovarsi in difficoltà dal punto di vista numerico nel caso in cui dovessero fermarsi per i motivi più disparati i giocatori più avanti nelle gerarchie, da De Jong ad Arthur fino a Busquets. Certo è che se a gennaio dovesse arrivare una richiesta esplicita (magari sotto la spinta di Conte) da parte del cileno la situazione potrebbe cambiare, fermo restando che Marotta è pronto a muoversi solo sulla base di un prestito.

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