"Siamo incostanti e svagati". Spalletti è una furia con la sua Inter

I nerazzurri a Bergamo lasciano campo a una Dea agguerrita e spietata

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

Milano, 12 novembre 2018 - La più brutta partita dell’era Spalletti. Il sunto dell’analisi di Atalanta-Inter 4-1 è nell’incipit di una gara che pochi potevano immaginare così difficile per gli ospiti. A Bergamo è dura per tutti, ma lo è di più con le premesse di ieri. Una formazione con Gagliardini-Vecino assieme per la prima volta, annichiliti da avversari che hanno troppo ritmo per due passisti di contrasto, nel mezzo di un turnover che chiama in causa quasi tutti ma non il duo croato Brozovic-Perisic arrivati senza forze all’appuntamento o uno Skriniar insolitamente in ritardo anche sui palloni alti. Spalletti, nel post-partita, aggiunge nuovi temi alla discussione ma non cita quelle che sono le proprie scelte: «Non riusciamo a mantenere la concentrazione per un lungo periodo. Non c’entra l’impegno in Champions, sono passati cinque giorni e il tempo per recuperare c’era. Fino al termine della stagione i ritmi saranno questi. Torneremo a spiegare ai giocatori quelli che sono i nostri obiettivi».

Per il tecnico è una gara che l’Inter «si porterà dietro nel prosieguo del campionato», ma almeno ora c’è una sosta che si chiuderà con l’impegno casalingo contro il Frosinone. Perdere punti al Meazza con i gialloblu sarebbe certo più difficile da digerire rispetto a una sconfitta in casa dell’Atalanta. Non è in sé uno stop inspiegabile, se non fosse per la prestazione e le proporzioni del risultato, meritatissimo e che con un pizzico di fortuna in più per Ilicic e soci si sarebbe potuto materializzare già a fine primo tempo. Il gol di Hateboer è solo una delle tre chance dall’interno dell’area piccola che i bergamaschi creano nei 20’ iniziali. Fanno seguito due strepitosi interventi di Handanovic in chiusura di primo tempo, a fronte di un’Inter che non impegna mai Berisha. Anche quando a inizio ripresa Icardi trova il pari su rigore, spostando nettamente l’inerzia di una gara che l’Atalanta meritava di avere già saldamente in pugno, agli ospiti mancano le forze per sfruttare l’eventuale contraccolpo psicologico. Pur senza il dominio della prima frazione, arrivano per i bergamaschi tre gol in fila di cui due su calcio piazzato, situazioni in cui la fisicità dell’Inter dovrebbe risultare determinante.

Dovrebbe, se non fosse che l’Inter a Bergamo non si è presentata. «Il discorso – rincara la dose Spalletti – è che quando vieni da troppe vittorie ti abitui e pensi che ti venga concesso qualcosa, ma non hai il diritto di avere alcun vantaggio. Bisogna invece trovare la forza di ripartire da zero ogni volta, perché poi trovi questi animali qui e tutto diventa più difficile». Un bagno d’umiltà. Di quelli che vorresti non servissero e dopo il quale è difficile trovare l’aspetto positivo.

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