Cibo del Futuro, presentato il Padiglione di Expo

Dalle alghe coltivate su pareti verticali alle fattorie del mare, fino al nuovo reale supermercato del futuro su un pianeta Terra destinato a diventare sempre più scarso

Marco Pedroni, a sinistra e Carlo Ratti, direttore Mit Senseable City Laboratory

Marco Pedroni, a sinistra e Carlo Ratti, direttore Mit Senseable City Laboratory

Milano, 14 marzo 2015 - Presentato il Padiglione del Cibo del Futuro: 6.500 metri quadri nel cuore di Expo tra Cardo e Decumano. Alcune delle domande riguardano come acquisteremo, cosa mangeremo, chi maneggerà cibo e prodotti in un futuro più o meno lontano prima che arrivino sulle tavole dei consumatori. Le risposte saranno proprio in uno spazio nato dalla collaborazione tra Coop, il MIT Senseable City Lab e lo studio Carlo Ratti Associati.

Il Future Food District vuole essere un esperimento e incarnare uno dei possibili scenari futuri del retail. All'interno il visitatore troverà un vero e proprio supermercato, dove chi vorrà vivrà una reale esperienza d’acquisto (ovviamente diversa da quella a cui si è abituati) e dall’Exhibition Area, struttura polivalente che si proietta verso un orizzonte ancora più lontano. Il layout dispositivo è suddiviso in cinque vie dedicate ad altrettante filiere. L’idea nasce in casa Coop prima ancora dell’adesione a Expo Milano 2015 da un contest sull’innovazione cui hanno partecipato 80 dipendenti under 35.

Marco Pedroni, presidente Coop Italia, spiega: “Nell’Exhibition Area la visione dei prototipi delle fattorie del mare farà riflettere su un pianeta in cui la terra sarà infinitamente più scarsa di oggi. Nel Supermercato le vie delle filiere comunicheranno a colpo d’occhio informazioni sul processo di lavorazione dei prodotti: partendo dai prodotti freschi e freschissimi, via via verso i prodotti a più alto tasso di trasformazione. Su questa griglia reale si innesta l’etichetta aumentata pensata da Carlo Ratti Associati”.

Tutti gli alimenti - oltre 1500 prodotti realizzati da fornitori in stabilimenti italiani - comunicheranno tutte le informazioni di cui sono depositari e sarà il visitatore a formulare le domande con un semplice gesto della mano. Informazioni aumentate, quali l’idea del consumatore che diventa il protagonista. “Le informazioni saranno contenute in semplici etichette intelligenti e quindi trasmesse in modo immediato all’utente. Potremo scoprire tutto di una mela: l’albero da cui è stata raccolta o il viaggio che ha compiuto. L’anidride carbonica che ha prodotto o i trattamenti che ha subito - all’insegna di un consumo più informato e consapevole. Nel sito di Expo Milano 2015 ci saranno alcune aree dedicate proprio ai produttori locali, che possono usare il supermercato come un’area di libero scambio. Una trasposizione delle cosiddette dinamiche peer-to-peer - o ‘alla pari’ - emerse negli ultimi anni nel mondo della rete”.

A essere coinvolti in un assortimento che guarda al presente (l’esperienza è reale, non simulata) sono infatti 90 imprese - dalla multinazionale al piccolissimo produttore - che hanno condiviso la mission originaria di Coop, quella che già oggi applica a circa 1.400 dei suoi prodotti a marchio, ovvero raccontare fino dalle origini la storia dei loro prodotti.

Questo però non impedisce che il Future Food District (FFD) ospiti prefigurazioni di ciò che mangeremo. L’Exhibition Area dedica uno spazio in collaborazione con la Società Umanitaria di Milano dove si vedranno i primi prodotti commestibili derivanti dalle oltre 1.900 specie di insetti di cui si cibano già oggi circa 2 miliardi di persone; inoltre nella piazza ci saranno prototipi e installazioni volti a esplorare alcune tecnologie innovative in materia di agricoltura urbana e produzione di cibo e energia.

È il caso della Vertical Farm realizzata sulla base di un progetto ENEA: due pareti vetrate alte 4 metri e una coltura idroponica su più livelli in grado di produrre per i sei mesi di Expo diversi tipi di ortaggi e del Canopy di alghe, apparentemente una semplice copertura, in realtà una complessa soluzione di acqua e microalghe in grado di produrre biomassa con applicazioni possibili in agro-ambientale.

“Il Future Food District - dichiara Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A. - è un progetto davvero interessante e innovativo, che proietterà i visitatori in quelli che saranno gli scenari futuri della filiera di produzione degli alimenti e del loro consumo. La ricchezza di suggestioni ed esperienze permetterà di sottolineare, una volta di più, l’impegno di Expo Milano 2015 a diffondere una nuova consapevolezza alimentare, evitando eccessi e sprechi"