"Destra, sinistra, su, giù, centro: fine del mondo", esagerava Luciano Ligabue nel 1994. Soprattutto Giorgio Gaber, nello stesso anno, rifletteva: "Destra-sinistra". Più di un quarto di secolo dopo, anche il signor Gabriele Falsina ha dovuto toccare con mano il tema. Nessuna questione politica, filosofica e neppure viabilistica. Questione, proprio, di mano. Quella che si è rotto Falsina, in vacanza alle isole Eolie. Tra un bagno nel mare (di sinistra) o in piscina (di destra), magari dopo un canticchiar con la chitarra (di sinistra) o un karaoke (di destra), il patatrac. Rientrato a Cassano d’Adda, tappa forzata all’ospedale di Treviglio: frattura scomposta della mano sinistra.Tornato a casa però, prima dell'intervento, gli occhi (destro e sinistro) cadono sui documenti rilasciati dal nosocomio: la mano rotta è diventata la destra. Jeans (di sinistra), scarpe da ginnastica (di destra), vestizione completa e dietrofront: una giornata di attesa e inghippo finalmente risolto. Ieri l’operazione. Chiusa, si spera, con una stretta di mano. La destr… No, la sinistr… La destra.
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