Tagli Unicredit, in mille al bivio solo in Lombardia

Allarme a Milano, in campo Palazzo Marino: commissione con i sindacati e ordine del giorno

L’Unicredit Tower

L’Unicredit Tower

Milano, 15 dicembre 2019 - Il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha assicurato che la “cura dimagrante” dell’istituto di credito verrà gestita "in modo socialmente responsabile". Ma a Milano è scattato l’allarme per il piano di esuberi che solo in Lombardia, secondo fonti sindacali, potrebbe arrivare a colpire un migliaio di persone, in un settore già flagellato da un decennio di perdita continua di posti di lavoro.

Palazzo Marino si è mosso convocando per mercoledì prossimo una seduta della commissione Lavoro e Attività produttive dedicata al piano di tagli annunciato dall’istituto di credito di piazza Gae Aulenti, che solo a Milano impiega circa settemila persone. Parleranno rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fabi, in prima linea nelle trattative. «Da parte nostra c’è grande preoccupazione - spiega la consigliera comunale Laura Specchio, presidente della commissione - anche per le ripercussioni sui lavoratori milanesi. La trattativa non è di competenza del Consiglio comunale, ma vorremmo cercare di fare la nostra parte con un ordine del giorno che inviti le istituzioni a farsi parte attiva per ridurre l’impatto in un settore da tempo in crisi". Nelle prossime settimane potrebbe essere invitata in commissione anche la banca italo-tedesca, che ha annunciato circa ottomila esuberi fra Italia, Germania e Austria, tra cui 5.500 solo nel nostro Paese.

La “cura dimagrante“ riguarderà anche 450 sportelli sul territorio, punto di riferimento per i risparmiatori. "Nel piano che hanno presentato ci sono solo tagli - spiega il segretario generale della First-Cisl Milano Metropoli Marco Berselli - manca una visione strategica e una prospettiva di crescita per il futuro". Mustier aveva scritto ai dipendenti garantendo che "ogni evoluzione del gruppo e di tutte le nostre banche sarà gestita attraverso il prepensionamento", ma il grosso punto interrogativo è sul turnover, la sostituzione di chi lascia il lavoro con nuove leve. L’obiettivo della banca, da qui al 2023, è quello di realizzare un miliardo di euro di risparmi lordi in Europa occidentale. La trattativa deve ancora entrare nel vivo, mentre i sindacati sono sulle barricate contro un piano che "così non può essere preso in considerazione". Una nuova scure in un settore un tempo sinonimo di stabilità lavorativa, ora al centro di una rivoluzione fra crisi economica, home banking e digitalizzazione.  

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