Unicredit taglia, migliaia di lavoratori al bivio

La banca: cerchiamo soluzioni per attenuare le ricadute sociali. Parte la trattativa con i sindacati

Sono 450 le filiali Unicredit sul territorio nazionale destinate alla chiusura

Sono 450 le filiali Unicredit sul territorio nazionale destinate alla chiusura

Milano, 11 febbraio 2020 - Sulla pagina Facebook del sindacato Fisac-Cgil di Milano è pubblicato un bilancio che parla di 3.053 filiali di banca chiuse in Italia l’anno scorso, 615 solo in Lombardia dove restano aperti 4.785 sedi. Paesi e quartieri che restano “scoperti”, per effetto di tagli, home banking che riduce il lavoro per gli sportelli fisici e accorpamento delle funzioni negli uffici centrali. Quest’anno si aggiungeranno nella tabella anche le filiali Unicredit. L’istituto di credito ha inviato una lettera ai sindacati nell’ambito dell’apertura della procedura che prevede fino al 2023 6000 uscite di dipendenti in Italia e la chiusura di 450 filiali. Un piano che farà sentire i suoi effetti in Lombardia, dove secondo stime sindacali gli esuberi sarebbero un migliaio.

Unicredit , nella lettera, sottolinea che occorre ricercare "in ogni caso entro e non oltre il limite del primo trimestre 2020" e cioè entro il 31 marzo, "attraverso il confronto sindacale soluzioni condivise idonee ad attenuare per quanto possibile le ricadute sociali del nuovo piano". Si guarda ai dipendenti che maturano "il requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023 (con diritto alla pensione fino all’1 gennaio 2024 compreso)". Per le altre uscite si "intende poi valutare in via prioritaria l’attuazione dello strumento del fondo di solidarietà di settore". La banca, nello spiegare la ratio del proprio piano, sottolinea che si è assistito ad "una riduzione dell’operatività allo sportello (versamenti, bonifici, imposte, pagamenti e prelievi) di 20,3 milioni di operazioni (-55% rispetto ai 36,8 milioni di operazioni disposte nel 2016) registrando negli ultimi 12 mesi oltre 300 milioni di transazioni disposte su canali evoluti". Nel dettaglio poi "i versamenti retail allo sportello si sono ridotti del 64% rispetto ai 10,5 milioni del 2016", quelli corporate hanno segnato una flessione del 70%. A fronte di questo c’è un utilizzo "sempre maggiore degli Atm evoluti negli ultimi 12 mesi con oltre 33,5 milioni di versamenti". I prelievi agli sportelli segnano un -53% negli ultimi 12 mesi mentre, nello stesso arco temporale, la riduzione dei bonifici allo sportello è del 43 %.

Effetti delle nuove tecnologie, dell’aumento dei pagamenti digitali e delle piattaforme che consentono di svolgere da casa le operazioni più semplici, delegando agli sportelli le funzioni più complesse. E la chiusura delle filiali nei quartieri colpisce soprattutto le persone più anziane, che hanno meno familiarità con l’informatica. Il primo incontro di Unicredit con i sindacati è fissato per venerdì. Già le premesse, però, fanno pensare a una trattativa in salita con i sindacati che chiedono una assunzione ogni due uscite e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo che ha convocato i vertici della banca per venerdì 21 febbraio.  

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