La pizza di Spontini alla conquista del Medio Oriente: prima tappa il Kuwait

La catena milanese aprirà 34 negozi nei prossimi sette anni

La pizza di Spontini (Newpress)

La pizza di Spontini (Newpress)

Milano, 1 febbraio 2018 - Spontini, la catena milanese di pizza al trancio nata nel 1953, punta al Medio Oriente, dove grazie ad un accordo con il gruppo Alshaya, aprirà "almeno 34 negozi in 7 anni". Lo annuncia l'amministratore delegato Massimo Innocenti, che, nella nuova sede di Porta Romana, indica il prossimo 16 agosto come data di apertura della prima pizzeria "al centro commerciale The Mall di Kuwait City", che nel 2017 ha totalizzato 48 milioni di visite.

Dalla bottega di via Spontini, vicino a corso Buenos Aires, una delle principali arterie dello shopping milanese, è iniziata l'espansione in città tra il 2007 e il 2008, fino a conquistare il centro di Milano a fianco della galleria Vittorio Emanuele nel 2013. Poi l'espansione nei centri commerciali (Milano Assago e Brescia Roncadelle) e in altre città lombarde (Bergamo e Como e, prossimamente, Venezia), oltre che nella Stazione Centrale di Milano (2017) e a Malpensa, imminente insieme a My Chef, che inaugurano la presenza nel settore 'travel'. Oggi Spontini conta 24 negozi, 16 diretti e 8 in franchising (6 in altrettanti centri commerciali in Italia e 2 in Giappone) e ha chiuso il 2017 con un fatturato in crescita dell'11,2% a 23,5 milioni di euro. Sempre nel 2017 ha servito 4,19 milioni di tranci di pizza trasformando 460 tonnellate di farina rigorosamente da grano italiano, 317 tonnellate di mozzarella, sempre italiana, e 267 tonnellate di pomodori raccolti nel Piacentino. Il Gruppo conta 307 dipendenti, di cui il 42% donne e il 30% stranieri.

Esclusa la quotazione in Borsa, a cui Innocenti dice di "non aver mai pensato", mentre sono in programma nuove aperture soprattutto nei centri storici e nelle grandi stazioni. Alla domanda se pensa di aprire una pizzeria anche a Napoli Innocenti risponde che "in città credo che sia un pò presuntuoso, ma nella nuova stazione o in aeroporto ci sarebbe uno spazio adeguato".

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