Da Sanofi ad Abb, ecco le aziende che licenziano

Il colosso farmaceutico incontra domani i sindacati: 45 esuberi. Nel metalmeccanico sei crisi dopo lo sblocco

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Ad "aprire le danze" sarà Sanofi, colosso farmaceutico che domani incontrerà i sindacati nella sede di Assolombarda, per discutere su un piano con 45 esuberi in Lombardia. Nel settore metalmeccanico, secondo le informazioni che i sindacati stanno raccogliendo, si preparerebbero a licenziare multinazionali come la Abb, nella sede di Sesto San Giovanni, e ditte di dimensioni più ridotte come la Eurovalve di Opera. Sono i primi effetti dello sblocco dei licenziamenti per i settori in ripresa, come industria manifatturiera ed edilizia, mentre lo stop con cassa Covid resterà fino al 31 ottobre per i comparti legati alla moda, come il tessile. E anche per le aziende in stato di crisi, che potranno chiedere 13 settimane di Cigs gratuita

."Solo su Milano stimiamo nei nostri settori da 500 a mille persone licenziate in questa prima fase", spiega Fabio Pennati, segretario generale della Uiltec Milano e Lombardia, sindacato che segue settori come energia e chimico-farmaceutico. "Ci prepariamo a un agosto di trattative – prosegue – con situazioni potenzialmente esplosive nella chimica o nella cosmetica, ma i problemi più seri si apriranno quando verrà consentito di licenziare anche nel tessile". Dopo la dichiarazione degli esuberi scattano i 45 giorni, più altri 30, per trovare un accordo con i sindacati. Diverse aziende potrebbero mettere le carte sul tavolo già da luglio, mentre altre potrebbero attendere la fine dell’estate. Poi ci sono i licenziamenti individuali finora bloccati dalla legge, difficili da stimare.

Con Sanofi è già stato fissato un incontro in Assolombarda per domani, con al centro 45 esuberi (20 dipendenti nella sede e 25 informatori farmaceutici) che dovrebbero essere gestiti in maniera "non traumatica", attraverso un accordo su incentivi e accompagnamenti all’uscita volontaria. Il colosso francese conta in Lombardia circa 600 lavoratori, compresi gli informatori che lavorano in altre zone d’Italia. Un’altra azienda del settore che dovrebbe tagliare circa 30 dipendenti è la Bio-Rad di Segrate. Ditte di settori non direttamente coinvolti nella crisi, che vedono sbloccarsi piani di riorganizzazione e tagli finora “congelati“ dalle norme. Guardando al metalmeccanico, l’elenco delle situazioni a rischio fra Milano e hinterland sul tavolo dei sindacati si allunga: Eurovalve di Opera, il Gruppo Aturia di Gessate, Ingersoll, Abb, la milanese Signify, la Geolog di San Giuliano. "Si tratta complessivamente di alcune decine di esuberi – spiega Roberta Turi, segretaria generale della Fiom-Cgil di Milano – ma i numeri saranno sicuramente più alti quando, nei prossimi giorni, emergeranno situazioni che ora sfuggono al nostro controllo. Ci prepariamo a un’estate in prima linea, dopo aver già raggiunto importanti accordi in aziende come Italtel, Sirti o Ibm".  

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