Supersalone a Milano, via al grande test

Porte aperte da domenica, allestiti quattro hub per esami rapidi, accesso con Green pass per 30 mila al giorno

Supersalone

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C’è attesa, c’è trepidazione, "a questo supersalone hanno lavorato tutti con grande intensità e passione, con un’attenzione massima sui temi della sostenibilità e della salute. E sono molto curiosa di vedere come le aziende hanno deciso di raccontarsi in questi spazi inediti". Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano, che ha raccolto il difficile testimone da Claudio Luti, ne è convinta, "il supersalone segna un punto di svolta epocale, sarà una manifestazione completamente diversa, sostenibile, da qui non si torna indietro". Ma "che bello invece tornare ad incontrarsi", anche "se il digitale è un pilastro di questo evento che ci porteremo dietro anche con la prossima edizione". Lei taglierà il nastro, domenica, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al curatore Stefano Boeri e al presidente di FederLegno Claudio Feltrin. Sostenibile e sicuro.

Green pass o Eu digital Covid Certificate saranno fondamentali per accedere nei quattro padiglioni che ospiteranno da domenica i 425 brand e oltre i 1900 progetti, 170 giovani creativi e 39 maker: quattro gli hub allestiti per i tamponi rapidi (Porta Est, Porta Sud, Porta Oves, e Cargo 1) che si potranno fare al costo di 22 euro. Gli spazi in fiera sono ampi e ingressi saranno regolamentati per un massimo di 30 mila persone al giorno.

L’altro grande tema di questo "supersalone" riguarda il concetto di sostenibilità, riuso dei materiali, circolarità. Niente sprechi di materiali, gli allestimenti sono stati ridotti all’essenziale e verranno utlizzati in altri ambiti, con accordi ad hoc. Infine, grande attenzione all’ambiente: sarà un evento "green" con duecento alberi, un bosco che darà il benvenuto ai visitatori. A completare l’offerta ci saranno anche quattro Food court ideate da Identità Golose animate da otto dei più grandi interpreti della cucina italiana. Per Stefano Boeri, curatore del progetto insieme al suo dream team, "sarà un salone dal profilo commerciale, culturale e popolare". Dopo lo stop nel 2020, tornare con un appuntamento quest’anno "è stato molto giusto: due anni senza salone sarebbe stato un errore enorme. Milano rischiava di essere messa in ombra dalle altre città, ma anche per le aziende era importante avere un momento per mostrare il lavoro di questi due anni. Fuori salone e salone sono complementari e questo li rende unici rispetto ai competitor" conclude Boeri che è presidente della Triennale, hub in città del supersalone con le sue mostre d’eccellenza.

Un supersalone che presenterà il meglio della produzione degli ultimi 18 mesi del settore del design italiano. Ma la sua anima, la sua essenza, i suoi valori, restano quelli storici del Salone del Mobile: primario ruolo delle aziende, ricerca, cultura del prodotto, creatività. E le incognite pesano, a partire dal Covid ma "la pandemia ci insegna che niente è prevedibile e lo scenario è in continuo mutamento", ragiona ancora Porro. "Noi abbiamo messo in campo tutti gli strumenti per garantire la massima sicurezza e stiamo cercando di prevenire per quanto possibile ogni incognita".

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