Il salario di un under 30? In media mille euro al mese. Come fare a vivere a Milano?

Solo il costo dell’energia segna un +66.9%, crescono i prezzi di cibo e servizi. Paradosso lavoro. Migliaia di Neet, ma le imprese cercano 40mila diplomati

Lavoro

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Stipendi miseri e lavoro precario, uniti al costo della vita alle stelle, creano le condizioni per una "tempesta perfetta". L’impennata dell’inflazione, infatti, non si arresta: una linea che sale mese dopo mese, fino ad arrivare a Milano a un +12% a gennaio rispetto allo stesso mese del 2022. La variazione tendenziale era del +11,7% a dicembre, preceduta da un +11,6% a novembre e da un +11,4% a ottobre. Il 2022 si era aperto con un +3,8% a gennaio rispetto allo stesso periodo del 2021, seguito da altri mesi con il segno più.

Milano città più cara d'Italia

Una corsa che si traduce in prezzi al rialzo, rendendo sempre più difficile riempire il carrello della spesa anche per famiglie con un reddito medio, alle prese con stipendi che non crescono. Solo il costo dell’energia segna un +66,9% rispetto a gennaio dell’anno scorso, i trasporti pubblici registrano un aumento del 6,7% e gli alimentari un rincaro medio del 12%. E gli ultimi dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe del ministero delle Imprese e del Made in Italy confermano il triste primato di Milano come città più cara d’Italia. Per un chilo di pane fresco è stata superata la soglia 4,7 euro come prezzo medio, la carne fresca bovina arriva a una media di 21,33 euro al chilo, l’olio d’oliva costa in media 6,21 euro al litro. Cresce il prezzo delle zucchine (2,42 euro/kg) o di alimenti “poveri“ come le patate (1,45 euro/kg). Il caffè al bar, da sempre “termometro“ del carovita, costa quasi ovunque 1,10 euro, per arrivare fino a 1,30 euro.

Affitti alle stelle

L’affitto mensile di un bilocale, in un mercato immobiliare dai prezzi alle stelle, è arrivato a un canone medio di 965 euro. E per una pausa pranzo in pizzeria si spende fino a 20 euro. Per una otturazione dal dentista il conto è, in media, di circa 133 euro. E il biglietto del cinema supera la soglia dei nove euro. "Milano si conferma la città italiana dove la vita costa di più – si legge in un rapporto del Codacons –. Per quanto riguarda il comparto alimentare, a Milano per mangiare occorre spendere in media il 47% in più rispetto a Napoli: per l’acquisto di un paniere composto da ortofrutta, carne, pesce, pane e altri prodotti, sotto la Madonnina si spendono in media 99,24 euro". Dati che si inseriscono in uno scenario fatto di stipendi che non crescono e, di fronte a una ripresa economica e occupazionale, una cronica difficoltà nell’incrociare domanda e offerta di lavoro.

In Lombardia ogni anno mancano all’appello 40mila lavoratori diplomati e laureati, secondo i dati della Camera di commercio di Milano resi noti durante la quarta edizione del Forum del lavoro promosso da Società Umanitaria, Comune, Città metropolitana, associazioni di categoria e Cgil, Cisl e Uil. Imprese che non riescono a trovare personale qualificato e, d’altra parte, un esercito di lavoratori poveri e 240mila Neet. "Guardando solo alla platea dei giovani lavoratori sotto i 30 anni – spiega il segretario generale della Cgil di Milano, Massimo Bonini – emerge che lo stipendio medio mensile a Milano è di 1400 euro lordi, che si traduce in circa mille euro netti. E la durata media dei contratti è di 30 giorni. Condizioni che non consentono una vita dignitosa".

 

 

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