Caf e uffici postali, parte l’assalto per il reddito di cittadinanza

Previsto un boom di accessi nei primi 7 giorni. Misure per evitare il caos

I Caf milanesi hanno allestito sportelli specializzati dirottando personale da altri uffici per far fronte a un picco delle domande

I Caf milanesi hanno allestito sportelli specializzati dirottando personale da altri uffici per far fronte a un picco delle domande

Milano, 5 marzo 2019 - Migliaia  i persone che da domani - primo giorno utile per presentare le domande - si rivolgeranno ai Centri di assistenza fiscale (Caf) e agli uffici postali nel Milanese per chiedere l’accesso al reddito di cittadinanza. In campo misure per smaltire code ed evitare il caos, sportelli allestiti in poche ore e personale dirottato da altri uffici o assunto con contratti a termine come rinforzo.

E un appello unanime: «Noi siamo pronti ma evitate di venire ai Caf i primi giorni alla cieca, prendete appuntamento». Il reddito di cittadinanza potrà essere chiesto nei Caf, negli uffici postali e anche online sul sito ww.redditodicittadinanza.gov.it. L’Inps valuterà i requisiti - a partire dall’Isee - e a maggio inizierà l’erogazione dei fondi. Poi si aprirà la partita del reinserimento lavorativo, con il ruolo fondamentale dei centri per l’impiego. Alcuni uffici postali si sono attrezzati con una divisione delle domande a seconda della prima lettera del cognome: sette gruppi per sette giorni, dalla A alla Z. Nei Caf è in corso, in queste ore, dopo la firma della convenzione sul reddito, un’intensa attività di formazione del personale in vista di domani, primo banco di prova per la tenuta del sistema.

«Ci aspettiamo un migliaio di accessi per il reddito di cittadinanza nei Caf di Milano e hinterland solo il primo giorno, e dai 7.000 ai 10.000 dal 6 al 15 marzo», spiega Metello Cavallo, amministratore delegato di Centro Servizi Fiscali Milano, società che gestisce i 40 Caf della Cgil tra Milano e hinterland. Gli uffici a rischio assalto, secondo le previsioni, sono quelli nelle periferie (Gratosoglio, Giambellino, San Siro e Rozzano solo per citarne alcuni) ma anche lo sportello alla Camera del lavoro in corso di Porta Vittoria. Per questo sono arrivati i rinforzi, con una decina di persone assunte con contratti a termine che si aggiungeranno ai circa 50 dipendenti dei Caf Cgil nel Milanese. «Vedremo dopo la prima fase come gestire il personale - prosegue Cavallo - intanto abbiamo le agende piene fino alla fine del mese, anche perché al reddito si aggiunge la richiesta dell’Isee da parte di Aler agli inquilini delle case popolari».

Secondo le stime della Regione, sono 650mila i possibili aventi diritto al reddito di cittadinanza in Lombardia.Un numero che sarà ulteriormente scremato, ma la mole è comunque imponente. «Ci aspettiamo un flusso di migliaia di persone, anche solo per chiedere informazioni», sottolinea Tommaso Di Buono, direttore dei Caf Cisl di Milano e area metropolitana. «Abbiamo rafforzato i Caf distaccando una quindicina di colleghi da altri uffici - sottolinea - e abbiamo preparato un opuscolo informativo perché le persone hanno bisogno di chiarezza, c’è troppa confusione». Agende piene anche nei Caf Uil, che prevedono di intercettare circa il 10% dei possibili aventi diritto sul territorio. «Stiamo cercando di organizzarci al meglio - spiega Vincenzo Vita, responsabile lombardo - formando il personale e anche i delegati nelle varie categorie, che a loro volta faranno attività di informazione».

 

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