Prezzi carburanti Milano, il (nuovo) rincaro è servito

Benzina ancora sopra quota due euro, dalle tangenziali a Porta Venezia. "La speculazione vanifica i tagli"

Un distributore di carburante a Milano

Un distributore di carburante a Milano

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Milano - Percorrendo la tangenziale, alle porte di Milano, i nuovi rincari dei carburanti sono quasi impossibili da schivare. Benzina arrivata in alcune stazioni di servizio oltre quota due euro al litro, in modalità self service, e lo stesso per il diesel.

Le arterie che dall’autostrada portano alla città sono costellate da distributori con un prezzo della benzina self che oscilla fra 1.83 e 1,99 euro al litro. Supera la barriera dei due euro al litro una stazione di servizio a Rozzano, arriva a 2,3 per la benzina e prezzo quasi identico per il diesel quella in zona Mac Mahon. Stesso salasso per fare il pieno in zone come Villapizzone, Porta Venezia, Crescenzago. Nuovi rincari su benzina e gasolio, che vanificano il taglio di accise e Iva deciso dal Governo per mitigare il caro-carburante, dai Comuni dell’hinterland a Milano, dai quartieri del centro alle periferie. Prezzi osservati dal Giorno sulle strade di Milano e anche consultando ViaMichelin e la app Prezzi Benzina che raccoglie segnalazioni aggiornate degli utenti sui distributori più o meno economici. Un’altalena che ha come unica vittima i cittadini, già colpiti da un costo della vita e dell’energia salito a livelli record.

Secondo gli ultimi dati Istat, l’indice nazionale dei prezzi a febbraio ha registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua. I beni energetici non regolamentati, come i carburanti, hanno registrato un rincaro dal 38,6% al 45,9%. Una vera esplosione per i beni energetici regolamentati (tariffe per l’energia elettrica e il gas di rete per uso domestico), che hanno visto un aumento del 94,6% rispetto a febbraio dell’anno scorso. "È in atto una grande manovra speculativa", spiega Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano. "Sui carburanti, poi, ricordo che stiamo ancora pagando accise sulla guerra d’Etiopia del 1935-1936, sulla ricostruzione del dopo Vajont del 1963, sulla guerra in Libano del 1983, sul rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004, sull’acquisto di autobus ecologici del 2005, solo per citare alcuni casi. In generale quella della guerra in Ucraina rischia di essere una grande scusa per giustificare manovre speculative – sottolinea – che proseguono nonostante l’intervento del Governo e vanificano ogni misura". Aumenti della benzina finiti anche sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) che, con la collaborazione della Guardia di finanza, nei giorni scorsi ha chiesto informazioni alle principali compagnie petrolifere "a seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio nonché delle numerose denunce ricevute".

Il Governo è intervenuto tagliando accise e Iva, ma il mercato ha risposto con nuovi rincari e ritocchi verso l’alto. Fotografa la situazione anche Quotidiano Energia che, già nei giorni scorsi, certificava una corsa al rialzo. Nell’arco di due giorni la media nazionale per il rifornimento in modalità self era passata da 1,831 euro al litro a 1,842 euro al litro per la benzina e da 1,812 euro a 1,833 euro al litro per il diesel (in alcuni casi fino a 1,858 euro al litro). Più di due euro al litro, inoltre, in modalità “servito“. La corsa non si è arrestata e ora in diverse stazioni di servizio del Milanese si è sforata la barriera dei due euro al litro anche alla pompa self service. E quelle che scendono sotto la soglia degli 1,8 euro al litro si contano ormai sulle dita di una mano.

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