Cibo e salute, stangata a Milano

Resta la città più cara d’Italia: la tassa rifiuti è tra le meno costose, il caffé al bar supera “quota un euro“

Supermercato (foto repertorio)

Supermercato (foto repertorio)

Milano, 9 agosto 2020 - Fare la spesa è decisamente più costoso rispetto ad altre città d’Italia ma, a sorpresa, alcuni servizi si rivelano più economici sotto la Madonnina.

Per un immobile di 100 metri quadrati la tariffa rifiuti a Milano è di 313,79 euro mentre a Cagliari supera i 425 euro e a Napoli arriva a 507,96 euro. Costi che invece vanno alle stelle per un’otturazione dal dentista: 127,80 euro, praticamente il doppio rispetto a Palermo. E anche il biglietto del bus, da due euro, è il più costoso d’Italia. L’emergenza coronavirus non ha provocato un calo dei prezzi. In generale Milano resta la città più cara d’Italia, mentre Napoli è quella in cui i prezzi sono più bassi per i prodotti alimentari (in media la spesa costa quasi 40 euro in meno di Milano), mentre Pescara è la più conveniente sul fronte dei servizi. È quanto emerge da una ricerca del Codacons, che ha messo sotto la lente prezzi e tariffe rilevate a giugno in 18 città.

L’associazione ha preso in considerazione un paniere composto da 31 voci tra beni e servizi: dal pane al pollo alle mele, fino a lavanderia, caffè, dentista e Tari. Milano risulta la città più costosa, con una spesa pari a 853,43 euro per l’acquisto dell’intero paniere, seguita da Cagliari (821,37 euro) e Napoli (819,53 euro): tuttavia su queste ultime due città incide in modo pesante la spesa per la tariffa sui rifiuti. Nel capoluogo lombardo sono invece in linea con altre città servizi come lavatura e stiratura di una gonna: 4,44 euro, rispetto ai 7,33 euro della “maglia nera“ Trieste. E lo stesso per il caffé al bar che, quasi ovunque, ormai ha superato quota un euro.  

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