Rider, arriva la svolta: paga fissa, ferie e malattia

Just Eat assumerà tremila persone. Il fattorino attivista: "Primo risultato dopo anni di lotta, basta cottimo"

Una protesta dei rider

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Milano, 5 febbraio 2021 - L’obiettivo è assumere circa mille rider fra marzo e aprile, per poi estendere nel 2021 il contratto di lavoro subordinato agli altri duemila fattorini della flotta Just Eat in Italia. Un compenso lordo di circa 9 euro all’ora, con assicurazione, indennità integrative per lavoro notturno, festività e lavoro straordinario. Ferie, malattia, maternità e paternità, stipendio fisso: tutte parole finora sconosciute per chi lavora nella giungla della consegne a domicilio regolate via app. La svolta è arrivata ieri, dopo che Just Eat al termine di un incontro con i sindacati ha messo nero su bianco il perimetro di un contratto pilota che rompe il fronte di Assodelivery.

"Per noi è una prima vittoria dopo anni di battaglie per ottenere diritti e tutele". spiega Angelo Avelli, rider di Just Eat del collettivo Deliverance Milano, ieri al tavolo con Cgil, Cisl e Uil. "Rispetto al cottimo è un grande passo avanti – prosegue – dimostra che il nostro lavoro può anche non reggersi sul mero sfruttamento. Il contratto però è ancora da negoziare, a partire dal monte ore, dalla quota di part-time e full-time e dalle assunzioni a tempo indeterminato". Temi che verranno affrontati nel prossimo incontro, il 16 febbraio. La multinazionale delle consegne di cibo a domicilio avvierà le prime assunzioni dei rider in Italia a partire da marzo in Lombardia, partendo da Monza per arrivare entro aprile a Milano, introducendo contratti di lavoro subordinato con il modello Scoober già attivo in alcuni dei Paesi in cui opera il gruppo. I fattorini diventeranno a tutti gli effetti dipendenti, con inoltre "dispositivi di sicurezza gratuiti in dotazione, formazione obbligatoria e tutele previdenziali". 

Il contratto, in attesa di un accordo definitivo con i sindacati, prevede diversi regimi di orario: contratti di lavoro dipendente full time, (40 ore settimanali), part-time e a chiamata. "Quanto alla retribuzione – si legge in una nota dell’azienda – in fase di prima applicazione, Just Eat riconoscerà un trattamento non inferiore alle tabelle previste da contratti collettivi esistenti per attività analoghe, garantendo un compenso orario del valore medio di circa 9 euro". Una paga base di 7.50 euro l’ora, con l’aggiunta di bonus legati al numero di consegne. In alcune delle 23 città, tra cui Milano, in cui il servizio sarà attivo, è prevista inoltre l’apertura di hub dove i rider potranno ritirare e utilizzare mezzi totalmente sostenibili di Just Eat, come scooter elettrici e e-bike. "L’introduzione di un modello di lavoro dipendente per i rider - spiega Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia - rappresenta per noi una scelta etica e di responsabilità".  

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