Quel corridoio nord delle imprese. Exploit di viale Monza e Bicocca

Il dossier della Camera di commercio: la periferia cresce a due cifre

Fra 2016 e 2017 le aziende sono cresciute del 2% toccando quota 200mila

Fra 2016 e 2017 le aziende sono cresciute del 2% toccando quota 200mila

Milano, 6 luglio 2017 - Mohammed ha  40 anni e ha da poco aperto una macelleria islamica nella zona di viale Monza. Dario, invece, di primavere ne ha 34 e ha deciso di mettersi in gioco rilevando un locale in zona Navigli. Sono solo due facce della Milano che continua a crescere e a cambiare, almeno stando al numero di attività imprenditoriali avviate nel 2017: +2% tra il 2016 e il 2017, superando quota 200mila, secondo i dati della Camera di commercio di Milano. Le zone emergenti sono in particolare quelle nord ed est della città. Viale Monza e Bicocca, ad esempio, toccano una crescita del 19%, mentre Lambrate del 6%.

L'analisi di Federica Ortalli, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile e membro di giunta della Camera di commercio di Milano, è che «la Milano delle periferie viene descritta dai dati con una crescita a due cifre». In particolare sta nascendo «un ‘corridoio di imprese’ nella direttrice verso Monza e verso nord, un’area attrattiva anche per il forte impatto residenziale, per la crescita degli stranieri che creano impresa integrando la realtà preesistente con i nuovi bisogni della propria comunità, per la infrastrutturazione anche con metropolitane e trasporti pubblici, aree a verde e servizi emergenti».

Il record di imprese in più rispetto allo scorso anno spetta alla zona Centrale, Repubblica, Buenos Aires, che fa segnare una crescita di ben 600 attività (+4% e quasi 16 mila imprese, la zona che in città attrae di più dopo il centro storico). Già perché, la zona regina resta sempre il centro storico, anche se con un segno più del ‘solo’ 2%, infatti, è irraggiungibile per le altre aree con le sue 51.160 imprese. «Milano – sottolinea Ortalli – dal punto di vista economico e delle imprese mostra sempre di più di essere una città complessa e in continua crescita. Si conferma la centralità della città con il quartier generale nel centro storico, dove dimorano i settori classici del made in Milan tra cui moda e design, a partire da Montenapoleone e dalle vie della moda. Sempre il centro resta il principale insediamento dell’impresa della cultura, vicina ai luoghi storici». Ma se l’attrattività di alcune zone è scontata, stupiscono invece i dati registrati a Quarto Oggiaro e Corvetto: +2%. La stessa crescita delle zone che da Gallaratese vanno a Isola e Porta Nuova. Nelle zone dei Navigli (20143 e 20144) le imprese crescono intorno al +1,7%, mentre l’area che dal quartiere Forlanini sfiora Linate e San Donato fa un balzo del 5%. In leggera flessione, poi, la parte ovest della città tra San Siro e Trenno-Gallaratese. In centro ci si concentra soprattutto su moda, sport e cultura, in Centrale e Buenos Aires su movida, smart city, shopping e turismo. La zona dal centro da Palazzo reale al Parco delle basiliche, passando per l’Università degli studi, è prima in sport e cultura.

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