Emergenza idrica, cambia la strategia agricola in Lombardia. Mais e soia seminati al posto del riso

Potrebbe fare scuola il caso di Zibido San Giacomo, nel Milanese, dove diversi agricoltori scelgono colture differenti che richiedono meno acqua

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Zibido San Giacomo (Milano) – Al via la semina del riso tra siccità e fenomeni estremi, come grandinate e bombe d’acqua. Ma proprio a causa dell’incertezza climatica, c’è chi ha deciso di rinunciare e optare per coltivazioni alternative. Un orientamento che si riscontra ormai in diverse aree geografiche; non fa eccezione il Sud-Ovest Milanese, dove la tradizione del riso è storicamente presente e riguarda più di un’azienda agricola. "Quest’anno, nel timore di un trend climatico come quello del 2022, molti agricoltori non se la sono sentita di tentare la sorte e si sono orientati verso altre scelte, dal frumento all’orzo, dalla soia al mais.

Coltivazioni considerate più gestibili perché richiedono un apporto di acqua inferiore", spiega Marco Magni, direttore del distretto "riso e rane", una rete di produttori nata nel 2011 ed estesa su 23 Comuni del Milanese, per un totale di 5mila ettari coltivati, 4mila dei quali destinati alla risicoltura. Una quarantina le aziende che fanno parte del circuito e promuovono i loro prodotti sia attraverso Internet che sui canali della grande distribuzione. "Tra gli operatori del settore si respira un clima d’incertezza - prosegue Magni -, chi ha sostenuto degli investimenti teme di non riuscire ad ammortizzare. Del resto, l’anno scorso le rese sono state inferiori del 20% rispetto alla media, non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche da quello qualitativo".

A pesare sul settore sono inoltre i costi delle sementi ("altissimi, quest’anno") e dei diserbanti. In questo contesto, a giorni partirà la semina (qualcuno ha già iniziato) che avviene in asciutta, con l’immissione di acqua in una fase successiva. "Si spera comunque in un’annata favorevole - osserva l’esperto -, tanto più che fenomeni come la siccità si ripresentano con cadenza ciclica e non rappresentano una novità assoluta. Anche il 2002-2003 è stato un periodo siccitoso, mentre il 1985 è stato un anno eccezionale per quanto riguarda il freddo intenso e le nevicate". Corsi e ricorsi storici, con un occhio a un possibile ritorno delle piogge. Il 14 maggio a Cassinetta di Lugagnano è in programma la tradizionale festa della semina, "con l’augurio che, mai come quest’anno, possa essere di buon auspicio per la stagione".

A giugno la sagra El dì de la festa, a Paullo, renderà omaggio al riso Carnaroli, il re dei risotti, il cui chicco venne selezionato nel 1945, proprio nelle campagne di Paullo, dall’agronomo e risicoltore Angelo De Vecchi. Il Carnaroli a dna controllato è oggi la principale tipologia coltivata nel distretto "riso e rane". Intanto, contro la siccità che colpisce l’Italia, il Governo ha schierato una cabina di regia interministeriale e un commissario straordinario nazionale.

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