Crisi IperDì: “Gigante”, pensaci tu. Parte del gruppo salvata dal colosso lombardo

Trattative per gli altri punti vendita

I SuperDì e IperDì sono in crisi

I SuperDì e IperDì sono in crisi

Milano, 16 settembre 2018 - Uno spiraglio positivo che potrebbe chiudersi con un’operazione di crescita per uno dei principali gruppi della grande distribuzione lombarda. La crisi del gruppo IperDì-SuperDì è giunta a un punto di svolta. «Trattiamo la cessione di 20, 25 punti vendita a un grande player del settore», ha spiegato alcuni giorni fa in Regione Francesco Natalini, consulente della catena in crisi di liquidità. Quale sia la società Milano, ufficialmente, non è ancora noto.  L’unica notizia confermata, al momento, è che “Il Gigante”, catena di centri commerciali e supermercati molto radicata in Lombardia, ha acquisito diversi pezzi della collezione IperDì. Oltre al supermercato di Finale Ligure, nel Savonese, alla catena lombarda sono passati quelli di Paderno Dugnano e Sesto San Giovanni, nel Milanese. Proprio a Sesto, nel 1972, ha aperto il primo punto vendita a marchio “Il Gigante”, seguito - solo nel Milanese - da un’altra ventina di insediamenti, cui se ne aggiungono svariati altri in tutta la regione, ma anche in Piemonte, in particolare ad Asti, Biella, Torino, Vercelli e Cuneo, senza contare i poli emiliani di Reggio e Piacenza. Non è escluso che altri pezzi del gruppo IperDì, che fin qui aveva 35 punti vendita e 800 dipendenti, possano transitare nell’orbita dello stesso gruppo con sede a Bresso. 

I tempi per la trattativa sono celeri, si parla di una chiusura entro il 20 settembre. Nel frattempo proprio l’operazione di cessione dei tre negozi al gruppo lombardo ha consentito di sbloccare il pagamento del 40 per cento degli stipendi arretrati ai lavoratori. Sul piatto del negoziato ancora in corso ci sarebbe la vendita in blocco di almeno una ventina di supermercati sparsi in diverse parti d’Italia. A fare da snodo, proprio la questione dei dipendenti che si vorrebbero cedere insieme ai negozi, senza tagli preventivi al personale. Intanto, parte dei punti vendita ha riaperto per smaltire la merce accumulata con sconti da liquidazione intorno al 70 per cento.

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