Cambia la spesa, la maggioranza delle famiglie milanesi sceglie le consegne a domicilio

Sondaggio CityDoxa per Confcommercio: sì a prodotti, cibo e spesa a casa Il 55% è rientrato a lavorare in ufficio. I giovanissimi vogliono restare in città

Consegne di cibo a domicilio

Consegne di cibo a domicilio

Milano, 30 novembre 2022 - Sembrava una tendenza destinata a durare fino a che non fosse finita l’emergenza Covid. Ma così non è stato e non è. La consegna di prodotti a casa, i servizi di food delivery e quelli di consegna della spesa al proprio domicilio ormai sono diventati un’abitudine duratura per i milanesi. Nel dettaglio: il 48% dei milanesi utilizza "spesso" i servizi di consegna a casa (ad esempio con la app di Amazon), il 43% "qualche volta" e solo il 9% "mai". Il 17% chiama "spesso" in i servizi di food delivery, il 47% "qualche volta" mentre il 36% non vi ricorre "mai". Il 19% usa "spesso" i servizi di consegna della spesa alimentare a casa, il 40% "qualche volta" e il 41% "mai". In sintesi, la maggioranza dei milanesi ha utilizzato almeno una volta i tre tipi di servizi online sopradescritti. Una rivoluzione nel commercio che il ritorno alla normalità, o quasi, ha consolidato.

Questi dati emergono chiaramente dal sondaggio effettuato dall’Osservatorio CityDoxa in collaborazione con la Confcommercio Milano presentato ieri mattina a Palazzo Bovara. Si tratta di 1.660 interviste su un campione rappresentativo della popolazione milanese. Il segretario generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, non è stupito dalla crescita esponenziale dell’utilizzo dei servizi di consegna a domicilio: "Nel 2020, l’anno più duro del Covid e del lockdown, abbiamo registrato un aumento dell’80% dei servizi di delivery. Ma si è registrato un incremento anche nel 2021 e nel 2022, perché anche i negozi tradizionali nel frattempo si sono dotati di servizi di consegna a domicilio. In pratica il delivery ha permesso di reggere e di non far chiudere molte attività commerciali durante e dopo la pandemia". Non a caso lo stesso sondaggio di CityDoxa segnala che il 67% dei milanesi indica che i negozi in città si sono attrezzati con servizi online.

La tendenza della consegna a domicilio è strettamente collegata alle modalità vecchie e nuove di lavorare, in ufficio o da casa in smart working. Dopo l’emergenza coronavirus, Il 55% degli intervistati dichiara di andare sempre o quasi sempre in ufficio/azienda; il 45% lavora, invece, in egual misura, da casa o dall’ufficio o prevalentemente da casa. Dall’indagine CityDoxa Milano emerge come la modalità “ibrida” (lavorare sia in ufficio, sia da casa) abbia, un impatto decisamente favorevole sulla vita del quartiere. Un modo di lavorare e di vivere che fa dire all’assessora al Commercio Alessia Cappello: "La Milano a 15 minuti che abbiamo impostato come obiettivo di mandato non è solo un’idea ma una realtà che di fatto già esiste nelle abitudini dei cittadini".

I due temi caldi delle ultime campagne elettorali milanesi, sicurezza e trasporti, vedono risultati complessivamente positivi nelle risposte dei milanesi. L’81% degli intervistati sostiene di sentirsi sicuro a Milano: percentuale che sala al 96% nel centro storico e scelte al 79% fuori dalla circonvallazione esterna, cioè nelle periferie. I trasporti pubblici soddisfano l’88% dei milanesi, mentre la presenza di piste ciclabile registra il consenso del 68% di soddisfatti e del 32% di insoddisfatti. Si può migliorare, su questo punto, sottolinea Barbieri. E il traffico? Il 63% non si lamenta. Il 91% dei giovanissimi della Generazione Z, infine, se dovesse cambiare casa rimarrebbe comunque a vivere a Milano.

 

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