Giovedì 25 Aprile 2024

Chef, ingegneri o scienziati dei dati? I professionisti verdi suonano la carica

I green jobs sono sempre più ricercati: così cambia il mercato del lavoro

Cuoco sostenibile, meccatronico green, informatico ambientale, promotore edile di materiali sostenibili: prepariamoci a sentirne sempre più parlare, perché queste sono alcune delle dieci figure professionali che emergono dal rinnovamento del mercato del lavoro in chiave ecosostenibile, come spiega il report GreenItaly 2019 della Fondazione Symbola, la Bibbia della green economy in Italia.

Ma quanti sono oggi i professionisti verdi? Tre milioni e 100mila, in base ai dati dell’Istat riferiti al 2018, e rappresentano il 13,4% degli occupati complessivi, in aumento di 100mila unità rispetto al 2017. La crescita complessiva negli ultimi cinque anni è stata del +5,3% e la domanda continua ad aumentare: nel 2019, il numero di contratti stimati è stato di circa 521.747 unità, contro le 473.500 unità del 2018. I green jobs sono caratterizzati da un più elevato livello di titoli di studio richiesti: in un caso su tre (35,2%) si richiede un livello d’istruzione universitario. Una bella differenza rispetto alle altre figure professionali (9,8%).

Dai professionisti verdi le imprese si aspettano non solo formazione più elevata, ma anche un’esperienza specifica. In cambio, questi lavori sono contrattualmente più stabile di altri: le assunzioni a tempo indeterminato, infatti, superano il 49% nel caso dei green jobs, contro un 25,7% del mercato del lavoro indifferenziato. I professionisti verdi, però, sono molto più difficili da trovare: la difficoltà di reperimento arriva al 41,1%, contro 24,5% nel caso delle professioni non green.

Per le aziende, le competenze e attitudini green dei candidati sono sempre più importanti. Subito dopo i cosiddetti ‘soft skill’, come la capacità di problem solving, l’attitudine al lavoro di gruppo, all’autonomia, alla flessibilità e all’adattabilità, la competenza green «si posiziona stabilmente prima delle capacità comunicative scritte e orali in lingua italiana e di quelle in lingua straniera e persino prima delle competenze digitali e della conoscenza degli strumenti per la comunicazione visiva e multimediale».

Non a caso, le 100 professionalità più ricercate segnalate nella guida sono per la maggior parte green jobs (70) ad alto potenziale occupazionale e di carriera. All’interno di queste categorie sono state individuate dieci figure professionali del tutto innovative, che sono fra le più coinvolte dalla nuova ondata di ricerche “verdi”, quelle cioè che hanno il più alto disallineamento tra domanda delle imprese e offerta lavorativa: chimico verde, cuoco sostenibile, data analystscientist, esperto del marketing ambientale, esperto di acquisti verdi, esperto in gestione dell’energia, installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, meccanico industriale, programmatore agricolo della filiera corta.

«La rivoluzione verde è in atto e le imprese hanno certamente colto questo nuovo impulso, arrivato dai consumatori e da una generale domanda collettiva, investendo in tecnologie verdi ma soprattutto in competenze green e digitali, settori in cui è necessario indirizzare e coltivare competenze», spiega Domenico Sturabotti, direttore di Symbola. Dal rapporto risulta infatti che ben 432mila imprese, negli ultimi 5 anni, hanno investito sulla green economy per superare la crisi. Nella top ten compaiono diverse posizioni tecniche, dall’installatore di impianti elettrici a migliore efficienza all’esperto in gestione dell’energia.

L’edilizia sostenibile è diventata infatti un settore sempre più interessante in termini di green economy, perché qui si giocano i consumi energetici degli edifici. Importante anche l’esperto di materiali sostenibili: è un ruolo di consulenza e di supporto tecnico per favorire un corretto utilizzo di materiali naturali, nell’applicazione di tecnologie e tecniche costruttive per la riqualificazione energetica degli edifici, tutto volto ad abbattere gli impatti ambientali e verificare la congruità con gli obiettivi di budget.