Casa, a Milano l’impennata dei prezzi. Gli aumenti record? In piazza Firenze

Nella top ten dei rincari anche viale Gorizia (+13,7%), Tibaldi, Pier Lombardo e Porta Ticinese Territorio saturo, si punta sulla rigenerazione urbana. Il Sunia: "Più case popolari e meno social housing"

Gli aumenti maggiori si registrano nelle zone semicentrali

Gli aumenti maggiori si registrano nelle zone semicentrali

Milano - In un territorio saturo e coperto dal cemento, il mercato immobiliare punta sulla rigenerazione del costruito. E i prezzi delle case continuano il loro trend in ascesa innescato a partire dal 2015, come emerge dal 'Rapporto sulle nuove periferie lombarde' realizzato da Scenari Immobiliari.

Milano resta il principale mercato residenziale della regione, oltre a essere il secondo nazionale dopo Roma. Le compravendite registrate nel 2021 a Milano coprivano il 17% del totale del territorio lombardo e il 62% dei capoluoghi. Nel 2022 sono salite rispettivamente al 19% e al 63%, mentre il fatturato della città rappresenta circa l’80% del giro d’affari nei capoluoghi. Nel 2022 tutti i principali indicatori di mercato riferiti al peso della città sono cresciuti, con scambi previsti in aumento di quasi 13 punti percentuali. La zona di Milano sul gradino più alto del podio per l’aumento dei prezzi medi delle case è piazza Firenze, con un +14,1% fra il 2021 e il 2022. Seguono viale Gorizia (+13,7%), Tabacchi/Tibaldi (+13%), Pier Lombardo (+12,7%) e Porta Ticinese (+12%), unica zona centrale nella top ten.

"In un arco temporale di lungo periodo come quello tra il 2023 e il 2035 – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – le principali trasformazioni di natura edilizia e urbana potrebbero avere un impatto sul mercato immobiliare lombardo fino a 224 miliardi di euro di valore aggiunto". E l’impennata dei prezzi preoccupa chi si occupa della questione casa. "Milano non è più una città inclusiva – spiega Carmelo Benenti, nuovo segretario generale del Sunia Milano, il sindacato inquilini Cgil – e le fasce deboli vengono espulse anche dalle periferie. Bisogna rivalutare il sistema del canone concordato e puntare sull’edilizia residenziale pubblica, piuttosto che su progetti di social housing che lasciano il diritto alla casa nella mani dei privati".