Brevetti, marchi e disegni: nuovi incentivi per tutelare "invenzioni"

Quasi uno su quattro in Italia, il 23%, viene depositato a Milano

Il viceministro Buffagni e Carlo Sangalli (Ansa)

Il viceministro Buffagni e Carlo Sangalli (Ansa)

Milano, 13 gennaio 2020 - Brevetti, marchi e disegni: quasi uno su quattro in Italia, il 23%, viene depositato a Milano. La quota sale considerando solo i brevetti perché, con i 2716 registrati l'anno scorso, il capoluogo meneghino copre il 25,2% del totale nazionale e l'81% del regionale, affermandosi come città leader in Italia seguita da Torino e Roma. Sono i dati riportati dalla Camera di Commercio di Milano, dove oggi il Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere hanno presentato i nuovi incentivi per tutelare le “invenzioni”. In tema di brevetti l'Italia è decima nella top 10 mondiale, mentre nella protezione di marchi e disegni è seconda nell'Unione europea e quarta al mondo. Ora, il Governo mette a disposizione 51,155 milioni di euro fra diversi bandi e incentivi volti a sostenere l'innovazione e la proprietà intellettuale: “Le imprese che richiedono brevetti, marchi o disegni hanno il 21% di possibilità in più rispetto alle altre di aumentare il proprio fatturato – spiega Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere -. Inoltre, un posto di lavoro su 3, quasi 7 milioni, si trova in aziende che ne fanno un uso intensivo e contribuiscono da sole al 46,9% del nostro Pil. Brevetti, marchi e disegni rappresentano un vantaggio competitivo di lungo termine con effetti importanti sulle economie del territorio”. Misure simili sono state già varate sin dal 2009, per 56 milioni di euro, risorse del MiSE gestite tramite Uniocamere che hanno consentito a quasi 4mila imprese di registrare oltre 4mila marchi all'estero, valorizzare 643 disegni e riconoscere 44 marchi storici. Nel dettaglio, restando solo sui brevetti europei, oltre una domanda italiana su quattro fra quelle pubblicate viene dalla Lombardia (1344 su 4088, dati del 2017), il 90.9% viene richiesta da imprese (il resto da enti di ricerca e privati) principalmente distribuite nei settori delle tecniche industriali, trasporti, necessità umane, meccanica, illuminazione, armamenti, salvataggio, riscaldamento, chimica e metallurgia. “Ci auguriamo che dopo la Brexit la divisione centrale del Tribunale europeo dei brevetti venga a Milano, che ha tutte le carte in regola come hub di innovazione a tutto tondo, con un indotto economico notevole, perché dialogherebbe con l' Human Technopole nel distretto Mind, polo attrattivo accademico, imprenditoriale e di ricerca di livello europeo. Per questo sosteniamo la candidatura”, spiega Sangalli che ne sottolinea l'importanza in chiave Made in Italy. “Solo l'anno scorso sono stati depositati a Milano oltre 12mila marchi”. Lo stesso viceministro Stefano Buffagni ha sottolineato il ruolo “attrattore” di Milano disegnando una strategia più complessiva: “Attirare le multinazionali che lasceranno Londra, creare un sistema di filiera tra le imprese italiane sui mercati globali e abbattere le imposte sugli investimenti”. Il dettaglio per scoprire come accedere a bandi e incentivi si trova sul sito di Ministero dello sviluppo economico, Disegnipiu4, Marchipiu3 e Invitalia.

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