Milano, 9 maggio 2021 - Per il 2021 scelgo di restare in Italia. Il 54% dei nostri connazionali resterà nel nostro Paese per le prossime vacanze ed in viaggio in Ue ci sarà il 56% europei. Secondo i dati di Euromonitor si vince che nel 2026 il giro d'affari mondiale del turismo sarà pari a circa 1.400 miliardi di dollari. L'Italia recupererà i livelli pre-pandemia nel 2025, confermandosi al quarto posto in Europa con poco meno di 60 miliardi di dollari.
Sono i primi dati strategici sulla nuova stagione turistica emersi oggi alla appena apertasi online, l'innovativa evoluzione digitale della Borsa Internazionale del Turismo, che proseguirà fino a martedì 11 maggio per gli operatori e dal 12 al 14 per il pubblico dei viaggiatori.
"Il quadro che emerge dalle diverse ricerche presentate rivela che il 56% degli europei faranno un viaggio quest'anno in Europa. Per l'Italia - ha spiegato l'Amministratore Delegato di Fiera Milano, Luca Palermo - è interessante notare come il 54% per dei nostri connazionali scelga di restare nel nostro Paese per le vacanze e non da ultimo assisteremo ad un turismo più consapevole, dove il 60% delle scelte saranno dettate dall'attenzione all'ambiente". Nella presentazione di Bit Digital Edition è emerso come l'uscita dall'emergenza rappresenti anche un'opportunità per ripensare le destinazioni con un approccio inclusivo, basato sulla sostenibilità. Diventano determinanti, inoltre, la market intelligence e la trasformazione digitale per rispondere all'evoluzione della domanda, sempre più determinata non dall'offerta ma dal viaggiatore, che ricerca più l'esperienza che la destinazione.
Ieri l presidente del Consiglio Mario Draghi durante il Consiglio europeo informale di Porto aveva chiesto che Commissione e Parlamento Ue definiscano "con la massima rapidità" il Green pass, per evitare che ogni paese si muova in maniera autonoma sul turismo. "Aspettiamo - aveva detto Draghi - la riapertura della stagione turistica. E' stata chiesta con molta enfasi da parte nostra che la Commissione e il Parlamento procedano con la massima rapidità alla definizione del 'Green certificate', per avere un modello europeo su cui confrontarsi e su cui disegnare le politiche turistiche. Perché se ogni paese ha il suo certificato, attua misure diverse per quanto riguarda il turismo ci sarà una gran confusione".