Achille Colombo Clerici: "Riqualificare le nostre città, un vero volano per l’economia"

Intervista al presidente di Assoedilizia

Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici (NewPress)

Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici (NewPress)

Milano, 17 novembre 2017 - «Un'occasione per rilanciare la competitività delle nostre città e un volano per l’economia, in grado di limitare il consumo di suolo. La rigenerazione urbana è un tema di rilevanza generale per tutto il Paese. Urge lo sforzo di mettere a punto una normativa per agevolare il processo». Ad affermarlo è Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, nella cui sede si terrà oggi un convegno sulla riqualificazione urbana, a cura della fondazione Fiorentino Sullo. «Le nostre città devono adeguarsi agli standard europei, per poter vincere la sfida della competitività. Due sono i piani di intervento: la capacità di rispondere alle esigenze del vivere moderno. E, appunto, la riqualificazione urbana».

Avvocato Colombo Clerici, qual è la valenza economica dei progetti di recupero del patrimonio immobiliare esistente?

«In un momento di stagnazione economica, con la riduzione degli investimenti in strutture e infrastrutture, sono interventi che rivitalizzano il comparto delle costruzioni, rappresentando un volano per la crescita economica generale».

Non si rischiano speculazioni edilizie?

«La rigenerazione urbana consente risparmio del suolo e tutela dell’ambiente. Se la tendenza è quella di una crescita dell’inurbamento, bisognerà puntare all’utilizzo pieno del patrimonio edilizio esistente e alla densificazione del tessuto urbano. Le città dovranno anche crescere in altezza».

Come?

«Superando i vecchi pregiudizi dell’urbanistica, legati alla rigidità dei rapporti insediativi. Bisogna andare oltre il tabù della conservazione dell’esistente e occorre pensare ad un pacchetto di misure».

Quali?

«Partiamo da una considerazione: i condomini sono la realtà più diffusa nelle aree in cui sarebbe più necessaria la rigenerazione ma sono anche i soggetti più resistenti e indifferenti alle esigenze di rinnovamento. Non è facile mettere d’accordo le famiglie proprietarie. Servono fortissimi incentivi economici, per motivare i residenti e indurli al consenso in caso di sostituzione edilizia, ossia di demolizione e ricostruzione degli edifici. Sì anche a premialità in termini volumetrici e a proposte di detassazione».

Milano è una città «rigenerata»?

«Grazie al suo proverbiale dinamismo, ha conosciuto negli ultimi anni un processo di forte rinnovamento e recupero ed è messa meglio di altre città italiane per qualità urbana. Bisognerebbe intervenire sulle aree periferiche, dove sorgono gli stabili del Dopoguerra, oggi di aspetto fatiscente, realizzati con materiali all’insegna del risparmio».

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