Una tecnologia made in Milano e l’ascensore si autosanifica

Il kit della Igv Group installato al Leonardo Museum sterilizza la cabina a ogni viaggio

Una tecnologia made in Milano e l’ascensore si autosanifica

Una tecnologia made in Milano e l’ascensore si autosanifica

Milano, 26 agosto 2020 - Un dispositivo che sanifica gli ascensori grazie a una doppia tecnologia per depurarne l’aria e sterilizzare le superfici, per contenere il contagio da Covid-19: si chiama CARe ed è stato installato sull’elevatore d’ingresso che accoglie i visitatori al Leonardo3 Museum, il Mondo di Leonardo in piazza della Scala. «Per prima, IGV Group ha sviluppato un kit prodotto interamente in Italia che, con un minimo intervento, viene applicato a qualsiasi tipo d’impianto già installato, per azzerare i rischi di contagio e garantirne un uso sicuro», spiega il Ceo dell’azienda produttrice con sede a Vignate, Michele Suria. L’apparecchio funziona con luce ultravioletta UV-C, la stessa usata negli ambienti ospedalieri, pera sterilizzare dopo ogni passaggio le superfici di cabina, pulsantiera e corrimano. Per sanificare l’aria è presente invece un dispositivo di ventilazione, dotato di un filtro assoluto Hepa combinato a una membrana ai carboni attivi, che cattura virus e batteri trasportati dal particolato.

La luce Uv si attiva automaticamente con faretti Led, quando non ci sono persone a bordo e la luce di cabina è spenta. La ventilazione è garantita invece da un motore con portata di un metro cubo al minuto, per una continua sanificazione e senza l’uso di ozono. «La cabina dell’ascensore è uno spazio chiuso, ristretto e spesso privo di aerazione, potenzialmente pericoloso in questo momento di emergenza». spiegano dall’azienda. Fondata nel 1966 a Lambrate da Giuseppe Volpe, IGV Group oggi esporta il 70% delle propria produzione di ascensori e componenti su misura, in oltre 70 Paesi del mondo. Certificato camera bianca sanitaria secondo la norma ISO 14644, il dispositivo CARe è stato montato sull’ascensore del Leonardo3 Museum dai tecnici del gruppo Cazzani. Andrà così a integrare una serie di procedure anti-contagio già adottate dalla direzione della mostra (240mila visitatori solo nel 2019): ingressi contingentati, telecamere per prevenire il sovraffollamento delle sale, segnaletica e controlli in tutti gli ambienti.   

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