IL TREND. Palati fini (e modaioli) di tutta Milano unitevi: la città che ha da poco salutato il suo Expo dedicato al cibo cambia gusti. Se essere gourmet è diventato un imperativo civico, ancor di più lo è esserlo... restando a casa propria! Dimenticate le pizze fredde, i fritti cinesi nei cartocci unti pronti ad assassinare la tovaglia nuova o il tavolino di teak. Il delivery food, nuova frontiera del mangiar bene, sano e chic della metropoli, è un business organizzatissimo che stilla fatturati da milioni di euro.
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LE NUOVE FRONTIERE. Se l'ormai arcinoto JustEat si limita a fare da collettore di locali e ristoranti con consegna a domicilio, negli ultimi mesi sono fiorite startup che tra smartphone e fattorini eco-compatibili puntano a rivoluzionare il concetto stesso di “pasto a domicilio”. Facendolo diventare trendy e giovane. Come Foodinho, un servizio di consegna rigorosamente in bicicletta (così non si inquina) che seleziona al tempo stesso “molto accuratamente” i locali sparapagliati per la metropoli dai cui scegliere il proprio menu. http://www.foodinho.it/
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A PROVA DI DITA. Zerobriciole ha un obiettivo: non sporcare, non ungere e, ovviamente, non sbriciolare. Polpettine, zuppettine, insalatine e altre delizie gourmet (sempre in versione “ino”, dal risottino allo sformatino al pasticcino) presentate su uno stecco, come il vecchio stecco gelato. Per pranzi veloci in ufficio, o per merende con gli amici. Ovviamente il packaging fa metà del lavoro, perché anche l'occhio vuole la sua parte. Per il resto, basta telefonare. O ordinare online. http://www.zerobriciole.com
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L'ETNICO. Anche il kebab a Milano può essere chic. A inventarsi la formula ci ha pensato una kebabberia gastronomica che mixa gli ingredienti della cucina mediterranea al più famoso e gettonato street food mediorientale. Si chiama Mariù e se non avete voglia di arrivare in viale Sabotino vi potete gustare i suoi kebab gourmet sul vostro divano. http://www.mariukebab.it
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L'ETNICO 2. Poteva mancare il sushi? Certo che no: dopo Tokyo è Milano il regno del pesce crudo su polpetta di riso. Ma se ormai in città ci sono più “all you can eat” a 13 euro che fermate del tram, fino a poco tempo fa mancava all'appello un puro sushi da asporto, nella comoda formula “lunch box” (vero capolavoro di marketing). Per i patiti di maki e chirashi in versione non convenzionale è arrivato da poco a Milano Sushi Shop. Che le bacchette siano con voi. http://www.sushishop.it/
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IL BIOLOGICO. Poteva mancare? Certo che no. Oggi chi non mangia sushi mangia sano. (E le due cose non sono necessariamente in contraddizione). Zuppe di zucca a chilometro zero, mix di risi, legumi misconosciuti, alghe, insalate con becchime vario (semi di girasole, di lino, di canapa), per non parlare del vangelo dei vegani: hamburger di sietan, tofu, tempeh, maionese senza uova e cheesecake senza formaggio. Tutto questo (e ancora di più) si può trovare da Lattughino: a casa o fuori casa. http://www.lattughino.com/
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LO CHEF A DOMICILIO (CON IRONIA). Si chiama “Lo gnocco in cucina” e il nome è un programma dalle suggestioni così immediate che forse non meritano d'essere troppo svelate. Fatto sta: pare vada per la maggiore agli addii al nubilato. Sul sito (http://www.lognoccoincucina.it) si può scegliere il menu, il beveraggio e ovviamente lo chef. Che al talento culinario (pare certificato) unisce una corazza di muscoli levigatissimi con bicipiti a prova di polenta taragna.
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LO CHEF A DOMICILIO (PER OCCASIONI STELLATE). Sergio Mei, per anni executive chef della cucina del Four Seasons di Milano, ha deciso di “fare la pazzia” e dedicarsi anima e corpo al nuovo (redditizio) trend del cuoco... nella cucina del cliente. Sono nati così “Cena a Casa Vostra” e subito dopo “Una finestra su Milano”: chef e team traslocano nella dimora di chi ne fa richiesta organizzando pranzi e cene per un minimo di 8 fino a un massimo di 10 persone. Il menu non può che essere stellato. E il conto... beh, si adegua. http://www.sergiomei.it/
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IL SOCIAL EATING. Nell'epoca di Facebook anche il cibo è social. Non solo in senso classico: se la convivialità sposa le nuove tecnologie, ecco che nasce Gnammo, la prima piattaforma dedicata a pranzi, cene e perfino colazioni e merende da inventarsi attraverso il web. Ognuno può mettere a disposizione la propria cucina, il proprio talento o la propria creatività trasformandosi in uno chef per un giorno. Basta creare l'evento e aprire gli inviti. E la cena al buio è servita! Per mangiare, divertirsi e farsi degli amici. Non solo virtuali. https://gnammo.com/