Teho Teardo: "Io, in Paradiso con Elio Germano"

Il compositore in Triennale con due cortometraggi. E prepara un lavoro su Dante insieme all’attore

Teho Teardo

Teho Teardo, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento e autore di colonne sonore, tra gli altri, per Salvatores e Paolo Sorrentino

Milano - Il suono dell’immagine. L’ultimo appuntamento in Triennale della rassegna estiva de Le Cannibale dedicata alla sperimentazione dei linguaggi a cavallo tra audio e video ospita questa sera il compositore Teho Teardo, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento e autore di colonne sonore, tra gli altri, per Gabriele Salvatores ("Denti") e Paolo Sorrentino ("L’amico di famiglia", "Il divo"), ma anche sofisticato sperimentatore al fianco di anime belle della ricerca e del cinema quali Alexander Balanescu, Vinicio Capossela, Blixa Bargeld degli Einstürzende Neubauten, Abel Ferrara, Elio Germano. Il cineconcerto proposto in Triennale poggia su due cortometraggi: "A Man Falling", girato dallo stesso Teardo nel doppio ruolo di musicista/regista, impreziosito dalle voci di Enda Walsh e lo stesso Bargeld, e il classico di Chris Marker "La Jetée". In scena il compositore-chitarrista friulano è accompagnato da Laura Bisceglia al violoncello e Ambra Chiara Michelangeli alla viola.

Teardo, perché ha scelto di lavorare su «La Jetée»? "Ho pensato che durante la pandemia sarebbe stato un film che molti avrebbero voluto vedere perché ha a che fare con la memoria, con ciò che siamo stati e che ciò che potremmo (tornare ad) essere. Portarlo in posti come la Triennale rappresenta il mio piccolo contributo a farlo circolare".

Qual è il suo apporto? "La mia non è una semplice sonorizzazione, ma l’esecuzione dal vivo di una vera e propria colonna sonora scritta lasciandomi suggestionare dalla forza delle immagini. Operazione che, forse, avrei potuto risparmiarmi perché la pellicola aveva già la sua, ma che era il solo modo a mia disposizione per avvicinarmi alla pellicola".

Ed «A Man Falling»? "Mi sono imbattuto in una recensione che Ballard scrisse de ‘La Jetée’ e leggendola ho pensato che potesse essere una sorta di via di accesso per raccontare il film, ma anche una sorta di sceneggiatura per un cortometraggio. Così ho deciso di realizzarlo personalmente e di codirigerlo assieme a Orazio Guarino. Assieme abbiamo coinvolto Michele Riondino, che è un attore straordinario. E poi c’è la partecipazione ancor più straordinaria di Liliana Cavani, regista di uno dei miei film preferiti: “Il portiere di notte“. La Cavani in questo mio corto fa una parte molto breve, ma fondamentale".

Altri progetti? "Con Elio Germano sto preparando un lavoro su Dante legato al canto XXXIII° del Paradiso, l’ultimo, perché dopo aver passato quasi 13 anni nell’inferno del ‘Viaggio al termine della notte’ di Céline abbiamo deciso di riscattarci la vita con una fetta di paradiso o almeno qualcosa che ci sembra prossimo ad esso. Porteremo lo spettacolo pure al Teatro Franco Parenti di Milano dall’1 al 4 novembre. Ma al momento sto lavorando pure ad un film belga ispirato a ‘Il deserto dei Tartari’ di Buzzati, intitolato ‘La fortezza’, girato in Sicilia tutto in bianco e nero".  

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