Scala, parla Manuel Legris: "Don Chisciotte di Nureyev, la versione ideale"

Il direttore della compagnia di ballo racconta il suo passato con l’opera e con il coreografo sovietico

Manuel Legris

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Milano, 21 settembre 2021 - Il Balletto della Scala è pronto per un autunno gioioso, finalmente al gran completo; dal 29 al 31 ottobre sarà di scena al Teatro degli Arcimboldi con il rutilante “Don Chisciotte“ di Rudolf Nureyev, una hit della casa. "Il pubblico ha bisogno di bellezza e di allegria" spiega così la scelta di questo titolo-aperitivo di stagione il direttore della compagnia, Manuel Legris. Il Teatro degli Arcimboldi era nato come sede provvisoria della Scala, forse come seconda sede, ma dopo il ritorno al Piermarini, inizia adesso una collaborazione che sarà continuativa? "Per me questo ‘Don Chisciotte’ al TAM è un passo in avanti importante, su un palcoscenico bellissimo, in un teatro che, quando si tornerà al 100% di pubblico in sala, potrà essere accessibile a molti spettatori. Adesso, che ho 80 ballerini con cui lavorare stabilmente, sarà bello poter aumentare il numero di spettacoli e avere più cast per mantenere sempre il forma il balletto" A Parigi c’è l’Opéra Garnier e l’Opéra Bastille e c’è anche la 3me scène, online; ci sono progetti di questo genere alla Scala? "Ci stiamo riorganizzando e, per ora, vorremmo che il pubblico provasse la felicità di tornare in sala dal vivo, ma io vorrei comunque pensare anche a creazioni giovani originali per il web; mi piacerebbe molto". «Don Chisciotte» è l’altra faccia, solare, dell’inizio di stagione che vedrà in scena dall’1 ottobre «Madina» di Vacchi-Bigonzetti con Bolle, una tragedia dei tempi moderni? "Certamente, i programmi vanno sempre equilibrati e ci devono essere tanti ruoli per tutti. Ho ballato tanto il “Don Chisciotte“ di Nureyev, in tutti i personaggi; Nureyev me ne ha svelato tutti i segreti, potrei dire. Per me, è una versione ideale di un grande classico. Questa è la mia preferita, moderna, senza retorica. E adesso sono molto fiero che nelle quattro recite al TAM saranno impegnati quattro diversi cast, senza bisogno di guest esterni e con tanti debutti, dopo le promozioni per concorso interno e audizione, tra cui la new entry Alice Mariani". Lei è entrato nel corpo di ballo parigino nel 1980; tre anni dopo è arrivata la «tempesta_Nureyev» e nel 1986 Rudolf l’ha nominata étoile. C’è stato un prima e un dopo Nureyev? "Ho passato decenni con lui e mi accorgo che ha impregnato del suo segno sia Parigi sia Milano; per me è stata un’esperienza unica, che ha cambiato la mia vita. Non sono come lui, ma è il mio esempio. Il fatto è che mi hanno chiamato a lavorare nei luoghi dove aveva lavorato lui, che perciò sento ancora vicino a me, medianicamente" Un episodio speciale? "Il mio primo ‘Don Chisciotte’ alla Scala" ricorda Legris "è stato deciso da Rudy un lunedì; avrei ballato il sabato stesso a Milano con una giovane partner; in pochi giorni mi ha insegnato tutto, mi ha dato fiducia, mi ha lanciato nell’agone. Un modello"  

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