Sanremo coi figuranti? Il sovrintendente della Scala: regole uguali per tutti

Il dibattito sul pubblico in sala all'Ariston arriva anche a Milano: "Percorso comune per musica, cinema e teatri". Stefano Massini: inaccettabile un trattamento diverso

Dominique Meyer alla Scala

Dominique Meyer alla Scala

Milano, 28 gennaio 2021 - "Credo che gli artisti, operatori e tutti i lavoratori dello spettacolo abbiano apprezzato le parole del ministro Dario Franceschini sulla necessità di interpretare senza eccezioni le norme relative alla sicurezza nei teatri e nei cinema". A dirlo è il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer e  l'eccezione cui fa riferimento riguarda ça va sans dire  il Festival di Sanremo con un pubblico di figuranti. Via social Franceschini aveva espresso le proprie perplessità sul diverso trattamento fra realtà dello spettacolo, una polemica che sta  sconquassando  il mondo dello spettacolo tricolore. Perché all'Ariston sì e nei nostri teatri o cinema no?

 "Ho sottolineato più volte la difficoltà sia per i musicisti sia per i teatri ad andare in scena senza pubblico in sala, ma quella della riapertura - ha aggiunto il sovrintendente - è una strada che dobbiamo percorrere insieme con regole comuni, senza eccezioni né sotterfugi. La musica e il teatro hanno forme diverse che tutte concorrono alla ricchezza del nostro panorama culturale: proprio per questo a nessuna manifestazione può essere consentito di aggirare le norme sanitarie, mentre tutti gli altri hanno affrontato gravi disagi per rispettarle con scrupolo".  

Ancora più netta la posizione del drammaturgo Stefano Massini che è intervenuto su Facebook nel dibattito: "Tutti facciamo i conti da mesi con una pandemia che ha barbaramente scannato, umiliato il mondo dello spettacolo, proibendoci di esistere. Ci è stato tolto il pubblico, ci è stato tolto l'applauso, ci è stato tolto tutto ciò che implica la partecipazione umana di persone in carne e ossa davanti ad altre, in carne e ossa, che si esibiscono. Qualcuno mi spieghi per quale ragione tutto questo non dovrebbe invece riguardare lo spettacolo simbolo della canzone italiana, qualcuno mi spieghi per quale ragione dovremmo accettare in silenzio che Sanremo, spettacolo dal vivo, rimanga intatto come era".  

L'escamotage per la Rai sarebbe quello di considerare il teatro Ariston di Sanremo a tutti gli effetti come uno studio teelvisivo, dove, Dpcm alla mano, in questi mesi il pubblico di figuranti è stato previsto nei grandi show delle reti pubbliche come di quelle private.

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