I "rovere" domani in concerto al Magnolia: "Milano ti faremo saltare con noi"

La band: "All’aperto un clima diverso rispetto ai club. Dopo il tour si torna a scrivere"

I rovere

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Cronache marziane. Rimandato l’atterraggio primaverile sul palco dell’Alcatraz, la navicella dei bolognesi rovere (minuscola obbligatoria) punta in direzione Magnolia, dove plana domani sera prima di riprendere quel volo che il 2 settembre la vede transitare pure all’Nxt Station di Bergamo. Un viaggio nello spazio e nel tempo di “Dalla terra a marte”, l’album coprodotto da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari da cui affiora buona parte del repertorio che nell’euforia del live Nelson, Luca, Stiva, Marco e Davide sommano ad imprescindibili frammenti di passato come “Caccia militare” o “tadb”.

Nelson, l’inizio del concerto è “bowiano” come nel disco, in cui strizzate l’occhio al Maggiore Tom di “Space oddity”?

"Sì, perché apriamo con lo stesso brano di ‘Dalla terra a marte’ in modo da incanalare tutto in quella direzione. Siamo contenti, infatti, della recezione avuta dall’album; un disco prende vita quando ai concerti senti la gente cantarlo con te. E a sorprenderci è soprattutto l’attenzione prestata alle canzoni rimaste più nell’ombra, quelle che non vengono trasformate in singoli".

Cosa cambia rispetto al live che avevate pensato inizialmente per i palasport?

"Alla scaletta che avevamo preparato per i palasport abbiamo aggiunto il nuovo singolo “Sottacqua’, che facciamo assieme a Chiamamifaro (Angelica Gori - ndr), a cui a Milano è affidato pure il set d’apertura dello spettacolo. Ma ciò che cambia di più rispetto al tour al chiuso è il mood. Lo spirito con cui vai ad ascoltare assieme agli amici una band sotto le stelle, infatti, è molto diverso da quello del club dove l’animo è forse più festaiolo, ma meno rilassato".

Tra Milano e Bergamo come cambiano gli umori dei fan?

"Sono due pubblici abbastanza simili. Quello di Milano, con la gran mole di concerti che ha a disposizione durante l’anno, è un po’ più esigente e difficile da conquistare, ma se ci riesci sa già che la regola è ‘saltare, sudare, cantare’ e non si fa pregare per applicarla".

Una volta tornati da Marte cosa farete?

"C’è la volontà di ricominciare a scrivere, attività che inizieremo già ad agosto perché tra il concerto di Milano e le date successive c’è quasi un mese di stop. E poi, speriamo di toglierci la soddisfazione di riuscire a suonare (finalmente) nei club".

Che altri viaggi vi attendono?

"Non ne ho la minima idea. Anche quello dalla terra a Marte è arrivato inatteso, visto che abbiamo scritto il disco quasi per intero durante la quarantena del 2020. Ci siamo trovati in viaggio e basta".

 

 

 

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