Rivivono le penne "inedite" di Castiglioni

Un progetto rimasto nel cassetto per molti anni e messo in produzione proprio in occasione del compleanno del celebre maestro

Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià

Achille Castiglioni e Gianfranco Cavaglià

Milano, 17 febbraio 2021 - "Nella quotidianità del fuori studio, a necessità di una matita, se non compariva subito in mano, mentre frugava in tasca, con tono fermo, Achille Castiglioni domandava: ma non abbiamo una matita?" Ecco che cosa ha portato il grande maestro che ha reso il design "fruibile a tutti" a disegnare il prototipo di penne "tilobate", perché, con il suo spiccato senso di praticità, non dovevano cadere dal tavolo. Così proprio il giorno in cui Castiglioni avrebbe compiuto 103 anni, (ieri ndr) i figli Giovanna e Carlo hanno voluto raccontare e svelare la storia dell’ultimo lavoro inedito.

"Achille Castiglioni, nostro padre, amava disegnare, ma scriveva pochissimo. Una sua passione però, erano i biglietti di auguri o di ringraziamento che disegnava, scriveva e progettava fin nei minimi dettagli con sua moglie Irma. Un lavoro di squadra dove, da una parte la mente e dall’altra la mano, formavano una combinazione perfetta. Ed è proprio Irma che più di tutti, ha sempre desiderato che l’ultimo progetto di Achille con il collaboratore e amico Gianfranco Cavaglià, venisse alla luce. "Per questo, da quasi vent’anni, teniamo viva la memoria di un padre e di un progettista molto attivo come Achille, un architetto estremamente dinamico che diceva: ho progettato molto, ho disegnato tanto".

 I prototipi in legno riproducevano la forma ad archi studiata da Castiglioni e Cavaglià a voler rappresentare la vera alleanza tra mente, mano (le dita) e oggetto. "Il progetto degli "strumenti di scrittura" - spiega Giovanna - rimase nel cassetto per molti anni non trovando quell’indispensabile e precisa interpretazione delle volontà progettuali originarie, né quegli investimenti richiesti dalla produzione così complessa per via dell’insolita sezione scelta". Arriviamo quindi al 2020, anno di incontro tra Fondazione Achille Castiglioni, Cavaglià e il Team EGO.M, un team di giovani "scatenati e intraprendenti" (come li ha definiti Giovanna Castiglioni) di Bologna che si incontra alle Scuole Malpighi, luogo in cui si sviluppa la loro conoscenza e crescita formativa. É a loro che viene affidato lo sviluppo e produzione del progetto.

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