Liberato, il rapper senza volto a Milano: sold out il concerto alla Barona

Lui e tre musicisti incappucciati sul palco con tutti i pezzi pubblicati fino ad oggi

Liberato, concerto a Milano (Frame video YouTube)

Liberato, concerto a Milano (Frame video YouTube)

Milano, 10 giugno 2018 - Milano Liberata.  Un mese dopo il concerto sul lungomare di Napoli, Liberato è tornato ad esibirsi in pubblico. Sabato 9 giugno, il rapper la cui identità continua ad essere sconosciuta al pubblico ha suonato nel capoluogo lombardo, in zona Barona, al Barrio's Cafè: in scaletta tutti i suoi singoli, da "Nove maggio" a "Je te voglio bene assaje". L'evento era stato annunciato con un post a sorpresa pubblicato sui suoi canali social ufficiali: "Nove giugno Milano liberata", aveva scritto Liberato. Per assistere al concerto, che era comunque gratuito, bisognava iscriversi sull'apposito sito: in giro di pochi minuti è stato sold out.

Dopo il mancato appuntamento al MI-AMI 2017, quando a salire incappucciati al posto suo sul palco del Magnolia furono Calcutta, Izi, Priestess e Shablo, Liberato si è davvero esibito a Milano. Dunque, nessun colpo di scena ieri sera: il rapper si è presentato sul palco con indosso la sua felpa nera, cappuccio tirato su e il volto coperto. Insieme a lui altri due musicisti, anche loro incappucciati e con il volto nascosto.  Il concerto è durato giusto il tempo di far ascoltare ai fan tutti i pezzi pubblicati fino ad oggi, da "Nove maggio" a "Je te voglio bene assaje", passando per "Tu t'e scurdat' 'e me", "Me staje appennenn' amò", "Gaiola portafortuna" e "Intostreet".

L’identità del cantante napoletano continua ad essere un rebus avvolto in un mistero che sta dentro ad un enigma. E questo, dopo i 20mila radunati il 9 maggio sul lungomare di Mergellina a Napoli e le altre migliaia dell’evento milanese, fa si che l’eroe di “Nove maggio” possa già pianificare un altro show, il 6 luglio al pugliese Viva Festival! sotto le stelle dell’Arena Valle D’Itria di Lacorotondo. 

L'anonimato paga. In contanti. Il Banksy del Rap napoletano questo lo sa, come lo sa tutta una schiera di mascherati e d’imparruccati del pop e del rock che va dai Kiss ai Residents, dalla Sia di “Chandelier” ai Daft Punk di “Get lucky”. Da noi, ad aprire la schiera è stato probabilmente Roberto Scozzi, meglio conosciuto a metà degli anni Novanta come Anonimo Italiano; i senza volto arrivati poi si chiamano Tre Ragazzi Morti, The Bloody Beetrots o The Cyborgs e i loro caschi da saldatore. Ultimo in ordine di tempo il rapper romano Junior Cally con al sua maschera antigas. Meteora o solida realtà? Per lui un singolo come “Magicabula” non offre troppe garanzie. Anche se gli Anonymus ad alto volume per eccellenza rimangono (terrificanti) eroi dell’heavy-metal quali i Ghost, gli Slipknot, Death SS, King Diamond o i finlandesi Lordi, vincitori nel 2006 addirittura di un Eurovision.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro