Oliviero Toscani: "La fotografa più importante? Chiara Ferragni. La seguono gli stupidi"

Alla vigilia dell'inaugurazione della sua mostra a Palazzo Reale, il fotografo elogia l'influencer ma non risparmia le critiche: "Non sa fotografare"

Oliviero Toscani a Palazzo Reale, dov'è allestita la sua mostra

Oliviero Toscani a Palazzo Reale, dov'è allestita la sua mostra

Chiara Ferragni sta usando la fotografia nel modo più moderno, non sa fotografare ma questo non importa. 

Lo ha detto il fotografo Oliviero Toscani, a margine della presentazione della sua mostra 'Olivero Toscani. Professione fotografo' che apre domani a Palazzo reale, a Milano. Si tratta della più grande esposizione mai dedicata in Italia al grande fotografo, in omaggio ai suoi 80 anni. Parlando della fotografia contemporanea, Toscani ha definito la Ferragni come "la fotografa più importante del momento". Ed ha aggiunto: "La sua fotografia è una memoria storica, non è opera d'arte quello che fa la Ferragni, lei è quella che usa la fotografia nel modo più moderno. Non migliore. Trovo  che sia una persona interessante, io non seguo quello che dice la Chiara Ferragni, trovo che gli stupidi seguano Chiara Ferragni, infatti ne ha più di 22 milioni", ha concluso provocatoriamente Toscani. "Non conosco una donna che è su facebook o con Chiara Ferragni. Ma com'è questa storia? Nessuno ha votato Berlusconi in Italia, se lo domandi in giro. Siamo un paese strano".

Toscani: meno fake news con la fotografia

"La fotografia dalla sua invenzione ha fatto sì che le fake news siano un po' meno. Io credo che il  Vangelo e la Bibbia siano fake news. Se ci fosse stata la macchina fotografica la figura di Gesù Cristo sarebbe ridimensionata. La fotografia è la memoria storica dell'umanità. Da quando c'è la fotografia ci siamo resi conto di chi è l'umanità, prima abbiamo raccontato tante balle".

Oliviero Toscani tra genio e provocazione

La mostra - promossa dal Comune di Milano -, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia e curata da Nicolas Ballario, propone 800 scatti di Toscani e presenta al pubblico tratti iconici del suo lavoro e opere meno conosciute, raccontando la carriera di un uomo dallo sguardo geniale e provocatorio che negli anni ha influenzato i costumi di diverse generazioni e fatto discutere il mondo sui temi più diversi. La mostra raccoglie i lavori realizzati da Toscani dai primi anni '60 fino a oggi: immagini e campagne pubblicitarie che lo hanno reso noto e riconoscibile in tutto il mondo, nonostante la mancanza di alcun logo commerciale, perché da sempre la sua caratteristica è quella di usare il mezzo pubblicitario senza mostrare il prodotto, rendendo quindi la sua fotografia applicabile alla comunicazione di qualunque brand. Definito "pubblicitario" da larga parte del pubblico o della critica, la sua storia e il suo lessico dicono una cosa molto diversa: Oliviero Toscani è un fotografo, un artista convinto che è nella massima diffusione che si manifesta l'efficacia di un messaggio. Quindi non un pubblicitario che usa la fotografia, ma un artista che sfrutta i canali della pubblicità come mezzo e mai come fine.

Le opere in mostra e l'allestimento

Giornali, magazine e manifesti per strada hanno segnato la sua storia, entrando a far parte del suo linguaggio in modo significativo. Tra gli 800 scatti in mostra, il famoso manifesto "JesusJeans 'Chi mi ama mi segua'", "Bacio tra prete e suora" del 1992, i "Tre Cuori White/Black/Yellow" del 1996, "No-Anorexia" del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini realizzate per la moda (da Donna Jordan a Claudia Schiffer, fino a quelle di Monica Bellucci) e addirittura quelle del periodo della sua formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Anche decine di ritratti di personalità che hanno "cambiato il mondo", come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni '70 in poi. E ancora, il progetto "Razza Umana", con il quale Oliviero Toscani ha solcato centinaia di piazze in tutto il mondo per fotografare chiunque lo desiderasse, dando vita al più grande archivio fotografico esistente sulle differenze morfologiche e sociali dell'umanità, con oltre 10mila ritratti. Il tutto inserito in un allestimento particolare che vedrà le sale di Palazzo Reale vestirsi di manifesti alle pareti, incollati come fossero per strada. Centinaia di fotografie che offriranno una sintesi completa del lavoro di uno dei più conosciuti artisti italiani a livello nternazionale.

 

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