Noemi in concerto: "Quella canzone per me (di Vasco)"

Martedì la Rossa, al secolo Veronica Scopelliti, è di scena al Castello Sforzesco nell’ambito di Milano è Viva. E a dicembre torna a teatro

Noemi

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Squadra vincente non si cambia. Dopo il successo dell’anno scorso con “Makumba“, Noemi è tornata a far ditta con Carl Brave in quella “Hula-hoop“ entrata di diritto tra i tormentoni di questa torrida estate. Martedì la Rossa, al secolo Veronica Scopelliti, è di scena al Castello Sforzesco nell’ambito di Milano è Viva. E a dicembre torna a teatro.

Questo tour è partito da Buenos Aires.

"All’inizio di giugno, con 9 gradi in strada perché lì è inverno. Ho cantato al Teatro Coliseo e sono rimasta sorpresa di trovarmi davanti millecinquecento italoargentini che sapevano a memoria tutte le mie canzoni".

Tutt’altra musica rispetto ad un anno fa.

"L’estate scorsa suonavo il piano accompagnata da contrabbasso, violoncello e tastiere. Questa, invece, ho in formazione la batteria e quindi una vibrazione potente che mi consente di puntare su canzoni più ritmate e partecipate. Nei concerti arriva sempre tanta energia dal palco ed è bello che il pubblico in qualche modo la possa restituire".

E poi c’è il tormentone “Hula-hoop“.

"“Makumba“ era un mio pezzo col feat di Carl Brave, “Hula-hoop“ è un brano suo con la mia presenza. Il sound è super riconoscibile e il testo sintetizza un po’ le nostre due personalità: allegre, ma con una punta di saudade ".

“Hula-hoop“ esclusa, quali sono le tre hit della sua estate?

"Mi piace “Damerino“ di Chiello e Taxi B, ma anche “Disco (I love it)“ di Ditonellapiaga e “Finimondo“ di Myss Keta. Myss sarà ospite del mio concerto al Castello assieme ad Inoki".

Per lei, tifosissima della Roma, non dev’essere facilissimo portare il suo nome in un momento critico come questo per le vicende personali del Capitano.

"Effettivamente, il rischio d’incidenti c’è. Qualche giorno fa la squadra mi ha regalato una maglietta con stampato il mio nome. Ho pubblicato la foto su Twitter e una signora mi ha ricoperta d’insulti. Ero la Noemi sbagliata, ma vaglielo a spiegare".

È vero che “L’essenziale“ avrebbe dovuto cantarla lei?

"Mi fu proposta dall’editore, ma fui poco veloce nella risposta e se la prese Mengoni. Giusto così: da interprete dico che il successo di una canzone è determinato molto da chi la canta. E quello è un pezzo completamente nelle corde di Marco".

La canzone della vita?

"Sicuramente “Vuoto a perdere“ di Vasco Rossi e Gaetano Curreri: se c’era una possibilità su un milione che scrivessero per me, s’è realizzata. Sognavo di cantare un pezzo del Komandante dal 2004, da quando lo vidi per la prima volta all’Olimpico sul palco del Buoni o Cattivi Tour. Poi nel 2010 ho aperto quattro suoi concerti e m’è sembrato di toccare il cielo con un dito, figurarsi quando l’anno dopo Curreri m’ha detto che avevano un pezzo per me".

Una canzoncina nuova per febbraio ce l’ha?

"Un’altra? Due mesi fa a Taormina ho incontrato Fiorello, m’ha chiesto: “Ma tu ci torni al Festival?“ Gli ho risposto: “E tu?“ E lui: “Ci torno se ci torni pure tu“".

Amadeus è avvertito.

 

 

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