Milano, al Nazionale 'Balliamo sul mondo' con il Liga

Le canzoni del rocker protagoniste di un musical

protagonisti del musical

protagonisti del musical

Milano, 24 settembre 2019 - Il testo è suo, mentre canzoni (e “parolacce”) sono di Ligabue. «Luciano è nato qualche anno prima di me, ma è più giovane dentro», spiega Chiara Noschese per raccontare i tredici amici al bar di “Balliamo sul mondo”, il musical che ha costruito sulle hit del rocker di Correggio al debutto giovedì prossimo al Nazionale. «Quando gli ho letto i testi dello spettacolo, mi ha detto che secondo lui erano un po’ troppo “pulitini”, che i ragazzi parlano uno slang diverso, e così è intervenuto trasformandosi nel dialoghista dello spettacolo. Dietro al grande artista ho scoperto un uomo generoso, rispettoso, umile. Domenica abbiamo fatto una prova e lui ha visto tutto lo spettacolo accanto a me». Nato da un’idea del produttore Matteo Forte di Live On Stage e di Roberto Razzini di Warner Chappell, la società che ha le edizioni del Liga, “Balliamo sul mondo” resterà in scena fino al 27 ottobre. «La scrittura e la regia di questo musical sono stati uno dei viaggi più belli della mia vita: mentre scrivevo, mi batteva forte il cuore per le sorti dei tredici protagonisti», racconta la Noschese, che sempre al Nazionale dirigerà a novembre pure “Singin’ in the rain”.

«Le canzoni di Luciano sono poesie che si inseriscono benissimo in un racconto di questo tipo». Due delle venti canzoni in repertorio sono eseguite integralmente dal vivo, mentre le altre su una base realizzata dalla band dello stesso Luciano con gli arrangiamenti di uno dei suoi collaboratori più fidati: il tastierista Luciano Luisi. In “Voglio volere” c’è la voce di Liga stesso. Diverse le citazioni, dal Bar Mario agli Orazero, prima band di Mr. Certe Notti. La storia è quella di un gruppo di ragazzi che la notte di Capodanno del 1990 si promette di ritrovarsi in quella del 2000, cosa che poi avviene (nel secondo tempo) con tutti i cambiamenti e le sorprese intercorse frattanto. «Con Chiara avevo già lavorato, sempre qui al Nazionale, al matinée “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”, mio primo lavoro appena uscito dall’accademia Professione Musical di Parma», spiega Matteo Sala, 26 anni, n ato a Bollate, uno dei lombardi del cast. «Prima di ritrovarla ho fatto altre esperienze fra cui “Il Piccolo Principe” con Beatrice Baldaccini che ritrovo ora in “Balliamo sul mondo”, ma ho ballato pure in “Dirty Dancing”.

Anche se qui di balletti non ce ne sono. Il mio sogno? Poter interpretare un giorno “Newsies”, perché quando l’hanno messo in scena, proprio qui al Nazionale, ero ancora in accademia». Fra i tanti musical costruiti su canzoni note, da “School of rock” a “Jersey Boys”, la Noschese guarda in direzione Queen. «La potenza della musica di “We will rock you” era tale che quando sono uscita dal teatro ho pianto», racconta. «Pure “Mamma mia” è stato per me un bel viaggio, fra l’altro conclusivo della mia carriera d’attrice». Dirigere musical, per la figlia del sempiterno Alighiero, ha pure una funzione terapeutica. «Come attrice non ho mai trovato un lavoro che avesse la forza catartica di farmi fare pace con un’ adolescenza per niente spensierata», dice. «Gigi Proietti mi diceva: sei una r agazza giovane con un grande passato. Aveva ragione. C’è, infatti, una parte di me che non è mai diventata adulta, anzi che non è mai stata bambina. E solo negli ultimi otto anni, dirigendo proprio qui al Nazionale una scuola per giovani attori a cui cerco di dare ogni giorno quello che non ho mai avuto, sono riuscita finalmente a vivere la mia adolescenza».  

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