Urban Center, un Design davvero Diabolik

La mostra, in concomitanza con il Salone del Mobile, rivela le passioni delle sorelle Giussani

Mostra Diabolik

Mostra Diabolik

Milano, 27 marzo 2019 - Nasce praticamente insieme al Fumetto la storia del rapporto tra il fumetto stesso e il Design. Non che le due arti si siano trovate sempre unite: in un capolavoro di fantasia e di poesia come Krazy Kat di George Herriman case, ambienti, paesaggi si limitano spesso al muro di una prigione. Invece nel 1905 l’immaginifico Winsor McCay arricchiva la saga di Little Nemo con architetture minuziose. Ma non occorre spingersi negli States per ammirare un design a fumetti. Basta ricordare la casa di Valentina, che il milanese doc Guido Crepax arredava con oggetti “dernier cri”. Ora, piacevole riscoperta, una mostra dedicata a Diabolik, il Re del Terrore, racconta l’interesse del criminalone in calzamaglia e di Eva Kant, la sua compagna, per l’eleganza più esclusiva. Sarà l’Urban Center in Galleria a ospitare sino al 12 aprile, in concomitanza con il Salone del Mobile, “Diabolik - Milano 1962: la nascita di un mito”. Anno 1962: un anno dopo il debutto del Salone stesso. Non la solita mostra su Diabolik, dunque.

I visitatori potranno ammirare, accanto alle imprese “noir” e agli espedienti “diabolici”, tavole e disegni originali in cui compaiono rifugi ispirati ad architetture entrate nella storia, dalla Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright - “architetti vengono, architetti vanno, solo tu resti” cantavano Simon & Garfunkel - alla Maison di Louis Carré di Alvar Aalto, e oggetti del più celebrato design italiano, il televisore Algol di Marco Zanuso e Richard Sapper, la lampada Arco di Pier Giacomo e Achille Castiglioni, la “lounge chair” di Charles & Ray Eames. Una mostra, quella realizzata da Astorina, l’editrice degli albi di Diabolik, in collaborazione con Wow Spazio Fumetto e con Excalibur, che del Re del Terrore pubblica i romanzi, una mostra che insieme ripercorre la storia luminosa delle sorelle Giussani, Angela e Luciana, madri di quel successo editoriale, e del loro rapporto con Milano. Angela, soprattutto. E basta la fotografia della lady in posa da “femme fatale”, mentre, in pizzi e trine, si ammira in uno specchietto, per capire chi suggeriva a Diabolik l’amore per le cose di classe, magari rubate, d’accordo, ma di classe. Una modella, già, nella sua prima vita Angela Giussani. Ma tutt’altro che un’ochetta. Negli anni Cinquanta, quando sono poche le donne che guidano un’automobile, Angela, nata a Milano il 10 giugno 1922, possiede una sua vettura, e poi va a cavallo, scia. E non solo: ha conseguito il brevetto di pilota d’aereo. Che guida lei stessa. In attesa di affidarlo a Diabolik.

Urban Center (Galleria Vittorio Emanuele).

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