Milano Restaurant Week, il cibo raccontato in città

Dal 22 al 31 ottobre la prima edizione propone una mappa del food che attraversa i quartieri

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Consumare assaggi di buona cucina può veicolare messaggi etici e positivi. E ritrovare la convivialità smarrita tra locande e buone tavole può diventare il traino della ripresa per un settore come quello della ristorazione, particolarmente segnato e violentato dalla pandemia ma che sta già dimostrando una forte vitalità e una dichiarata voglia di riconquistare l’attenzione dei milanesi e dei turisti. Certo, ci vogliono idee nuove per affrontare una vita e un mondo che non sono e non saranno più quelli di prima. Insomma, servono l’inconsueto e l’originale. Serve anche l’inedito. E in effetti lo è la manifestazione "Milano Restaurant Week" alla sua prima edizione, kermesse lanciata da un’ampia rete di istituzioni in concomitanza con gli eventi fieristici Tuttofood e Host che tra il 22 e il 31ottobre farà viaggiare la narrazione del cibo e del patrimonio culinario della città attraverso i suoi quartieri, senza distinzioni o gerarchie tra centro e periferia, da Brera a Porta Nuova, dall’Isola a Porta Romana, da Chiesa Rossa a Gratosoglio, da Porta Venezia ai Navigli; ma anche grazie ad un centinaio di trattorie, bistro e ristoranti che hanno aderito, disposti a mettersi in gioco e ad esibire menù degustazione a prezzi fissi, ovviamente in base alla tipologia e al blasone dei locali. Evento appunto al suo primo battesimo ma che promette di diventare un appuntamento fisso della città sull’onda di rassegne analoghe, facile previsione tenendo conto della forte volontà espressa dai promotori, ovvero da Milano&Partners, l’agenzia di promozione che promuove il brand YesMilano, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, con Nexi e con la Confcommercio Milano. E manifestazione a cui il pubblico potrà presenziare prenotando l’esperienza culinaria direttamente sul portale Milano Restaurant Week. Un progetto pilota che ha già intercettato l’adesione di locali più o meno noti, moltissimi quelli gestiti da giovani, attirati dalla possibilità di mettersi in evidenza potendo contare su un sistema integrato di vendita digitale e di prenotazione on line. Con l’aggiunta di un’offerta trasversale dove trovano posto la tradizione meneghina e le ispirazioni fusion più disparate. E adatta a tutte le tasche. Si parte dai 4 diversi menù (tra i 20 e gli 80 euro) proposti dalla cucina vegetariana Linfa (via Bergognone 24) alle crêpes e galettes di Sarrasin proposte da Maison Bretonne (via Procaccini 6) a 20 euro; dalle delizie mediterranee a 30-40 euro firmate dal San Lorenzo Bistrot ai curiosi piatti del gastropub giapponese Zazà Ramen di via Solferino 48 (menù da 20 euro) fino alle degustazioni di sushi, carpacci di pesce e sorbetti firmate da Zero Milano in corso Magenta 87. Tra le chicche, la proposta del talentuoso Marco Ambrosino del 28 Posti di via Corsico 1: 3 menù degustazione da 5 a 10 portate, da 60 a 90 euro.

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