La musica è finita, chiude anche il Ligera

Lo storico locale di via Padova alza bandiera bianca e Milano perde un pezzo di storia

Lo spazio Ligera

Lo spazio Ligera

La musica è finita, gli amici se ne vanno

Chiude anche il Ligera. Un altro locale storico di Milano è costretto ad alzare bandiera bianca sotto i venti avversi di lockdown e restrizioni. Il piccolo tempio della musica dal vivo di via Padova 133, perché definirlo semplicemente un pub sarebbe un insulto, ritrovo undeground e spazio culturale frequentato da generazioni di milanesi, tra cui tanti musicisti e attori, si aggiunge alla nutrita lista di locali e circoli "alternativi" che in questo anno maledetto hanno abbassato la serranda di fronte ai mancati incassi e all'impossibilità di programmare eventi. L'annuncio è arrivato, come sempre in questi casi, via social, dall'incipit struggente e chiaro: "Ecco la musica è finita, gli amici se ne vanno". Il resto ve lo riportiamo per intero perché vale la pena leggerlo.

"Non siamo soliti gettare la spugna, non è proprio del nostro DNA, ma quando ci vuole, purtroppo, ci vuole. Riguardando indietro a questi quasi 15 anni, sappiamo di aver preso sotto gamba i conti, ma detto questo, credo che qualcosa rimarrà di quello che è stato il Ligera, lo Spazio Ligera e le Edizioni Ligera. Noi, Riccardo Bernini e Federico Riccardo Chendi di sicuro ce l’abbiamo messa tutta per aprire a Milano un luogo diverso e farlo vivere, ogni giorno e ogni notte, insieme a voi. Un luogo che forse non c’era prima, e che forse non ci sarà più. A metà strada fra una Casa del Popolo, e una locale underground all’avanguardia, in mezzo alla via più multietnica, contraddittoria, e forse anche innovativa, di una città che cambia pelle ogni anno. Siamo resistiti a tutto, al coprifuoco Moratti-De Corato, la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia la seconda come farsa. Abbiamo retto anche l’urto forte di chi ci voleva taglieggiare, sembravamo invincibili ma adesso ci arrendiamo. Lo facciamo per motivi squisitamente economici, con il cuore non lo avremmo mai fatto. E lo facciamo senza astio, perché anche se siamo chiusi da molti mesi, sentiamo il vostro affetto a distanza. Eravamo la seconda casa per tanti, e forse anche la prima per qualcuno, per noi era il proseguimento del nostro salotto, delle nostre famiglie. Parlavamo e discutevamo con voi ogni sera, e ogni notte, di politica e di calcio, della zona, della città e del mondo, ci sentivamo in mezzo a tutto, a via Padova, a Milano, all’universo. Per questo forse ci siamo montati la testa, dopo centinaia, migliaia di eventi organizzati, concerti soprattutto, dj-set, presentazioni di libri e il cineforum, che non abbiamo mai interrotto, e gli spettacoli teatrali. Il nostro spazio è sempre stato aperto per le associazioni della zona, questo è stato il nostro personale, ma mai univoco, modo di vedere le cose. Senza via Padova il Ligera sicuramente non sarebbe esistito, e forse anche via Padova senza il Ligera si sveglierà più corta. Noi abbiamo sempre pensato in grande, non quando si trattava di fare i danè, ma sicuramente quando si trattava di fare di via Padova il meglio di Milano. Diffidate di tutti quelli che vi diranno il Ligera, era solo un bar, non lo era, era molto di più, e forse anche qualcosa di meno. È un addio, che speriamo non sia troppo lungo".  Con affetto Riccardo Bernini e Federico Riccardo Chendi  ¡Adios Amigos!

 

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